(contro)Riforma

Ecco di seguito una breve sintesi delle Indicazioni Nazionali 2025 spiegate da Valditara. Il Ministro ha illustrato le principali novità che ridefiniscono i programmi per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione. Queste linee guida entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2026/2027 e mirano, nelle parole del ministro, a potenziare l’insegnamento delle materie umanistiche e storiche e a rafforzare competenze linguistiche e cognitive.

Ma quali sono le principali novità: la reintroduzione del latino alle scuole medie, il latino tornerà a essere insegnato dalla seconda media con un’ora settimanale, (ma in forma facoltativa) con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la logica, la comprensione della grammatica italiana e la consapevolezza della continuità culturale europea, si tratta di una materia che sarà valutata con un voto.

Ci saranno cambiamenti anche nei programmi di storia. Stop alla geostoria, la storia torna ad essere separata dalla geografia(Fantozzi qui direbbe una cosa che non posso ripetere…). Maggiore sarà l’attenzione alle radici occidentali: più spazio a Greci, Romani e all’influenza del Cristianesimo nella cultura europea. In terza media, così dice, lo studio della storia partirà dalla Prima guerra mondiale e arriverà fino a Mani Pulite. Inoltre, è previsto l’inserimento della Bibbia tra i testi di riferimento. Accanto a Iliade, Odissea e Eneide, gli alunni studieranno anche la Bibbia e i docenti ne leggeranno e commenteranno alcuni passi con gli studenti.

Altro aspetto considerato strategico è la valorizzazione della scrittura in corsivo e delle poesie a memoria, il corsivo sarà infatti incentivato e sarà incentivata anche la memorizzazione delle poesie con l’intento di rafforzare e potenziare abilità cognitive, trascurate, secondo il Ministro,nell’era digitale.

Ci sono poi novità per le scuole superiori: il rilancio del liceo classico per valorizzarne la modernità; la rinominazione dell’alternanza scuola-lavoro (Pcto) in formazione scuola-lavoro e potenziata; Il percorso 4+2 nell’istruzione tecnica e professionale e una crescita del liceo del Made in Italy (che per ora non ha avuto molta fortuna).

Le associazioni degli studenti, che stanno reagendo, indicano che ridurre lo studio della geostoria, materia che permette di analizzare gli eventi storici legandoli al luogo dove essi si sono svolti, aprendo le menti degli studenti a una serie di ragionamenti più ampi, per sostituirla con lo studio della sola storia Italiana o occidentale in senso stretto, non è solo un tornare indietro, ma è anche una scelta che prende la direzione di una scuola nazionalistica e contraria a un’apertura che soprattutto in questa fase storica sarebbe necessaria.

Le associazioni studentesche lamentano che è da più di un anno che il ministro non le incontra mentre promulga proposte in contrasto con una idea di scuola pubblica, laica, solidale e multiculturale. Non si dovrebbe parlare di riforma ma di controriforma. Una controriforma culturale di destra a costo 0.  mala tempora currunt…

Assunta Viteritti

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