Largo all’incensiere!
L’adulazione sembra sia una necessità per tanti.
È, per costoro, un energetico.
Non pochi adulatori aspettano dal “potente” di turno un osso, come dicevano i nostri antenati. Proprio così, un osso, perché gli adulati, mangiano la polpa.
La “novellistica” è ricca di tanti racconti, attribuiti a questo o a quel potente. I lettori amabilissimi potranno intravvedere; scorgere qualcuno che è vicino e che gongola di fronte al turibolante di turno.
Dato il riferimento riporto solo due dei suddetti racconti.
Il re di Francia, Luigi XIV, ritornato vittorioso sul nemico, da una campagna di guerra, chiese a un giovanissimo principe della sua corte come procedessero gli studi. La risposta fu: – Sire, vanno malissimo! -.
– Come mai? -, chiese il re.
– Perché ogni volta che Vostra Maestà riportava una vittoria facevamo vacanza… Come si fa a studiare quando si è sempre in vacanza? -.
Quest’adulazione schietta, senza secondi fini, uscita dalla bocca dell’innocenza colpì il re.
Si ha una diversa situazione in un aneddoto, pungente quanto mai.
Uno scienziato si lamentava – con un ministro devotissimo, per interesse, a Napoleone Bonaparte – dei suoi crudi motteggi verso di lui.
La risposta del ministro fu: – Se non ti è possibile pagare un adulatore, allora devi sopportare la crudezza della verità -.
Lo scienziato, che non era persona da ingoiare quella frecciata, rintuzzò: – Eccellenza, non lo crederà, ma avevo pensato proprio a lei come adulatore, ma ho dovuto desistere, perché lei costa troppo -.
Data quella necessità di alcuni d’essere adulati, citata in apertura, e dato che su “Confronto” si sarebbe voluto, da parte di alcuni, che si fossero tessuti sperticati elogi, magari immeritati, noi non usi a menare il turibolo, dovevamo porre termine ai messaggi trasversali.
Fu così che scrissi un corsivo, che se qualcuno ne avesse voglia potrà rintracciarlo fra le annate pubblicate dalla nostra testata.
Finsi di dare una notizia in anteprima, l’uscita di una nuova testata: “L’incensiere”.
A questa nuova pubblicazione, sorta per accontentare quanti volessero essere adulati, si sarebbero potuti rivolgere, per ottenere una incensata specializzata.
Quale fosse la reazione di chi soffriva per la mancanza dell’incensata non lo so.
Va precisato che non solo alcuni politici hanno bisogno d’essere adulati, ma tanti e tanti.
Per intenderci chi soffre di quel complesso, di quella necessità, anche se, scusatemi tanto, fa una pernacchia vuole sentir pronunciare le lodi da parte di qualcuno.
Si ritiene giusto questo comportamento?
Non sono io a dissacrare questa necessità; quest’uso, chiamatelo come volete, solo ho da dire che sono stato e sono tra quelli che non lo ammettono.uesta necessità; quest’uso
Giuseppe Abbruzzo