Breve storia della rabdomanzia
Oggi parleremo di divinazione, ovvero dell’arte di prevedere il futuro, un argomento che da sempre affascina l’uomo.
Si può scoprire il destino in tanti modi, (cartomanzia, chiromanzia, runomanzia) ma ci soffermeremo sulla rabdomanzia (dal greco rhábdos = verga, e manteía = divinazione) e che consiste nel cercare persone o cose nascoste osservando le oscillazioni di una bacchetta.
Le notizie più antiche a riguardo di tale tecnica risalgono al Vecchio Testamento e si riferiscono a riti divinatori eseguiti per mezzo di frecce o bastoni sacri ( Ezechiele, XXI,21). Si pensi agli episodi in cui Mosè separò le acque del Mar Rosso alzando il bastone (Esodo, XVII, 15-16), oppure sempre con il bastone, percosse la roccia per fare sgorgare l’acqua (Esodo, XVII, 5-7).
Famoso è anche il detto: “il mio popolo ha interrogato mediante il legno, e il suo bastone gli ha predetto il futuro” (Osea, VI, 12).
Etruschi e Romani invece divinavano per mezzo di diversi strumenti, tra i quali il lituus che era un bastone ricurvo che serviva a determinare scelte politiche e militari o per individuare i luoghi dove edificare. Esisteva poi l’ aquílegus, un bastone utilizzato per scoprire vene d’acqua e l’anulus ,un anello metallico o di fibre vegetali utilizzato per divinare il futuro e che può considerarsi un antenato del più moderno pendolo. A compiere questi riti nell’ antica Roma erano i sacerdoti ma nel Medioevo si tramutarono in tecniche di divinazione popolare.
Nel Rinascimento si credeva che la forcella del rabdomante fosse mossa da demoni sotterranei o dai corpuscoli emanati dalle sostanze ricercate.
Sul finire del Settecento si pensava che a muovere la bacchetta fossero fenomeni magnetici ed elettrici , mentre durante il corso dell’ Ottocento le pratiche rabdamantiche furono considerate alla stregua di operazioni magiche.
Bisogna attendere il Novecento, grazie all’interesse di psicologi e scienziati , per ottenere nuove teorie sulla rabdomanzia e per coniare un nuovo termine : radioestesia (dal latino radium = raggio e dal greco aísthesis= sensibilità), e per individuare il carattere metapsichico e paranormale dei fenomeni.
Nacquero così diverse scuole di pensiero che tentarono di spiegare i meccanismi occulti della radioestesia e che fornivano regole per esercitare questa antica arte.
In particolare si distinsero due scuole : quella a favore della radioestesia fisica ( l’uomo è un emittente di onde magnetiche e la radioestesia sarebbe dunque una facoltà innata da coltivare) e la radioestesia mentale (la radioestesia è qualcosa che si muove sul piano inconscio e psichico e che quindi dipende esclusivamente dalle capacità di chi utilizza uno strumento divinatorio ovvero dal sensitivo).
Utilizzando il pendolo ( solitamente un cono rivolto verso il basso e legato ad una catinella) l’ operatore fornisce risposte interpretando le oscillazioni verso destra sinistra, circolari o orizzontali.
Che si creda o no nella lettura del futuro, le varie pratiche per conoscere l’ignoto destano in tutti fascino e curiosità e molti si sono almeno uno volta sottoposti ( anche solo per gioco) alla divinazione di qualche sensitivo, ciò spiegherebbe anche i molteplici siti di cartomanti.
Gaia Bafaro