Il Sant’Uffizio obbligava a fare la spia!
Fare la spia è condannabile sotto tutti i punti di vista.
Al tempo del “brigantaggio” tale “delitto” si pagava con la vita, da parte dei “briganti”.
Tanti in epoche diverse fecero i loro affari, esercitando quella turpe attività.
Ma, se la società civile condanna chi si macchia di tale deplorevole modo di fare, il Cristianesimo, direte voi, lo condanna su tutto?
È vero il Cristianesimo condanna Giuda, spia e traditore, ma… il clero è stato conseguenziale?
Non lo crederete, ma proprio la Santa Inquisizione – cosa avesse di santo non lo sappiamo, dato che commise delitti a iosa – e, poi, il Santo Uffizio non furono conseguenziali. Quest’ultimo nel 1771, emanò un editto, che fa inorridire!
Si può dire che quei santi “padri” obbligassero i cittadini a fare la spia.
Omettiamo i nomi degli undici cardinali firmatari e veniamo al documento: “con Editto segnato il 10 ed emanato il 13 aprile caduto, ed affisso a’ consueti luoghi, comandano con autorità apostolica a loro commessa, che qualunque persona di qualsiasi stato, grado, condizione, dignità, così ecclesiastica, come secolare debba, sotto pena di scomunica di lata sentenzia dentro il termine di un mese rivelare a quel sagro supremo Tribunale tutti, e ciascuno di quelli, dei quali sappiano, o abbiano avuto, o avranno notizia, che siano eretici, loro difensori, o aderenti, ed in qualche modo fautori dei Riti opposti alla S. Fede; inoltre che abbiano patto espresso o tacito col Demonio, facciano, s’ingeriscano in azioni superstiziose, sortilegi, magie, e simili cose diaboliche, e che tengano scritti, o libri eretici, o continenti tali superstizioni, o l’introducano, o li defendano, o li leggano ecc.”.
Ci fermiamo qui. Si stenta a credere che degli ecclesiastici abbiano decretato e imposto tanto.
Viene fatto di chiedere: – Quanti avranno denunciato, ingiustamente, persone innocenti, ree solo di essere loro avversi? -.
L’ostracismo dell’antica Grecia ci sembra assurdo. Quello riportato come lo si cataloga?
Si dirà erano altri tempi, ma quei cardinali dovevano essere quelli che più e meglio di ogni altro avrebbero dovuto applicare l’amore per il prossimo non fare assurgere a merito la delazione.
Cosa avvenne di fatto, dopo quell’editto non lo sappiamo. Chi volesse saperne di più si rimbocchi le maniche, si fa per dire, e ricerchi.
C’è chi si chiederà come mai se ne è scritto. Ebbene non poche volte ci è stato spiegato, soprattutto da ecclesiastici, che la delazione è una denuncia fatta per lucro, per interesse personale o per motivi, che esulano dal bene comune; che la delazione è l’opposto della carità – che deve essere alla base del credo di ogni cristiano – ed è peccato mortale.
I primi cristiani, si sottolinea, e giustamente, soffrirono non poco ad opera dei delatores.
Allora non vi è contraddizione e istigazione al peccato da parte dei non nominati cardinali?
Ricordiamo, se ve ne fosse bisogno, che il nostro sfogo, se così si può dire, vuole solo sottolineare le contraddizioni in un periodo storico, durato a lungo, e segnato dal terrore “falsamente cristiano”, che ha seminato odio e morte al posto dell’amore, predicato dal Cristo.
Giuseppe Abbruzzo