Dal due gennaio “Confronto” rivive grazie a Acrinews
La sera del due gennaio si è tenuta presso la biblioteca comunale la cerimonia di consegna alla città – ad opera della nostra testata – delle annate di “Confronto” in formato digitale. Chiunque potrà consultarle. L’evento è stato significativo per varie ragioni. In primis – è stato già sottolineato – per il fatto in sé di avere impedito che si disperdesse un patrimonio quarantennale, che, da oggi sarà per sempre a disposizione di chiunque. Da ribadire, anche in questa sede, l’atteggiamento favorevole da parte dell’Amm.ne comunale, che, con la presenza del primo cittadino, Pino Capalbo, e dell’assessore alla Cultura nonché vicesindaco, Mario Bonacci, ha accolto questo dono rimarcandone l’importanza.
La serata del due gennaio, però, ha rivestito altri e ulteriori significati per i quali abbiamo ritenuto opportuno scriverne ancora. Anzitutto, la partecipazione straordinaria della gente. La sala Aurora Luzzi, pur capiente, si è rivelata insufficiente ed è stato necessario aprire le altre due sale attigue, anch’esse stracolme di persone. C’erano tanti giovani, tante donne in mezzo a tanti protagonisti diretti e indiretti di quella stagione, oltre che comuni cittadini che hanno voluto, con la loro presenza, riaffermare un legame affettivo con quel foglio che ogni mese, per quarant’anni, giungeva nella casa di molti ed era particolarmente atteso, anche da chi viveva fuori.
L’enorme partecipazione non era scontata. Ci limitiamo a registrarla e sottolinearla.
Ci piace, ancora, mettere in evidenza gli interventi dei vari collaboratori, che, con i loro personali ricordi, hanno fatto rivivere momenti unici e per certi versi inusuali, non solo perché la carta stampata è stata in tempi recenti in parte soppiantata dai giornali on line ma anche e soprattutto per il modo aperto e trasversale con cui veniva gestita la redazione, composita anche quanto a provenienza politica e formazione culturale dei vari redattori. Un applauso fragoroso si è levato dalla sala quando è stato fatto il nome del compianto redattore capo, prof. Giuseppe Fiamma, le cui doti umane e professionali hanno arricchito non solo il giornale ma la Fondazione Padula e in generale la città, che di lui serba ancora un ricordo indelebile per quanto di straordinario ha lasciato. Significative le parole del Sindaco, che ha rimarcato l’importanza storica della testata quale esempio, tra l’altro, di raro giornalismo indipendente. L’assessore Bonacci ha arricchito il suo intervento attraverso ricordi anche personali e di militanza politica.
Belle le parole del Direttore di Acrinews Piero Cirino, che ha ripercorso le tappe e gli intenti che, insieme al sottoscritto, hanno portato alla nascita di Acrinews nel febbraio 2019. A Cirino va anche il merito di avere fatto rinascere Confronto sia sul sito sia, attraverso la cerimonia del 2 gennaio, in formato digitale per la città. Tanti i collaboratori e la gente del pubblico che hanno voluto intervenire anche solo per un ricordo. Tra questi l’ex Sindaco Coschignano che ha ricordato l’enorme valore che il giornale assumeva negli anni Ottanta per chi si trovava all’estero e la testata era un modo per non recidere il legame con la propria terra. Il dott. Raffaele De Vincenti ha sottolineato il carattere pluralista del giornale che permetteva anche a chi la pensava diversamente di abbonarsi e apprezzare il giornale.
La parte finale è stata quella più densa di emozioni, affidata alle conclusioni del Direttore Giuseppe Abbruzzo.
L’anziano scrittore e giornalista non è riuscito a trattenere l’emozione all’esordio del suo intervento, precisando che, a una certa età, i freni inibitori non funzionano tanto bene.
Un discorso di un padre amorevole verso una creatura che pensava definitivamente trapassata e che oggi ne ha constatato la rinascita sotto una nuova veste. L’occasione ha permesso ad Abbruzzo di ripercorrere tutte le difficoltà e gli attacchi, sempre larvati. “Nonostante tutto, non solo non abbiamo mai preso una querela ma non siamo mai stati costretti a pubblicare una smentita. Facevamo con correttezza e rispetto in nostro lavoro e questo alla lunga ha pagato”.
Vedere quel “padre” canuto e ricurvo dagli anni commuoversi per vedere rivivere e apprezzare la sua creatura è stata un’emozione indescrivibile e non solo per chi scrive.
Massimo Conocchia