Un 2025 di rincari per i cittadini acresi
Il 2024 passato è impresso nella memoria comune per problemi indelebili.
Hanno creato disagi e generato lamentele: problemi gravissimi nel servizio idrico, infiltrazioni d’acqua nelle botteghe di via Padula, disservizi nei vari impianti di illuminazione pubblica, qualcuno ancora da risolvere come quello in località Piano d’Arnice, viabilità decisamente precaria soprattutto nelle periferie.
Continuano i disagi per i cittadini di Vallone Cupo e Croce di Baffi (frana bella tu sei) con strade rispettivamente chiuse, ordinanza n. 5 e n. 1881.
Queste sono solo alcune tra le tante criticità.
Il 2025 non inizia nel modo migliore, considerando gli aumenti delle tariffe messe in atto dall’amministrazione comunale a guida Capalbo.
Aumentano le tariffe anche per alcuni servizi che non sono stati eccellenti nel 2024.
Aumenta la spesa per il servizio idrico, nonostante la mancanza e la non potabilità dell’acqua, che rappresenta ancora un problema attuale.
Aumenta il costo per i loculi cimiteriali da 1200 a 1500 euro e in più occasioni ci siamo ritrovati con cimiteri saturi per indisponibilità di loculi e tombe.
Aumenta la Tari nonostante la modalità di raccolta differenziata sia in aumento e non siamo più in dissesto finanziario.
Aumenta la spesa per il servizio di refezione scolastica superiore di molto alle ordinarie aspettative, arriva addirittura al 70%.
Un servizio mensa ancora da migliorare per tempi di attivazione, menù e bottiglietta d’acqua non compresa nel pasto.
Si tratta di aumenti che andranno ad incidere in modo fortemente negativo sulle tasche degli acresi, soprattutto per le fasce più deboli.
Aumenti attuati per fare cassa, recuperare incassi e giustificare iniziative: come ad esempio il concerto di Capodanno, costato 120.000 euro, che grava su fondi di bilancio comunale.
Un’ amministrazione che distribuisce il divertimento (circenses) e nega le esigenze primarie (panem) è proprio oltre la decadenza; la città di Acri non merita questo.
Consigliere comunale Emilio Turano