La Calabria ha bisogno di un grande sforzo collettivo delle forze politiche istituzionali e sociali. Insieme possiamo farcela

Il varo della manovra regionale 2025 conferma le condizioni di
difficoltà della Regione. Una manovra di 6,8 miliardi, di cui 4,4
miliardi destinati alla sanità e con soli 808 milioni, non vincolati,
da poter utilizzare. Il dato sanità, 65% dell’intero Bilancio,
relativamente alla qualità dei servizi erogati, non si scosta dal
passato remoto e recente. Gli 800 milioni, non vincolati, sono gli
stessi degli anni precedenti. Tutto ciò a dimostrare che
nonostante l’impegno, la buona volontà e il dinamismo
impresso dall’attuale Presidente, in diversi settori, compresa la
sanità, la Calabria appare condannata alla stagnazione
economica e sociale. Manca un apporto concreto delle parti
imprenditoriali. I corpi intermedi stentano a caratterizzarsi sul
piano del confronto e delle iniziative. Il sindacato dovrebbe
andare oltre gli annunci e alle denunce e promuovere una vera
spinta su ciò che è cantierizzato e una forte sollecitazione, sul
piano nazionale, delle cose da fare subito. Penso all’alta
velocità, al completamento di alcuni e all’avvio degli altri
Ospedali, pensati e concordati da anni, all’accelerazione dei
lavori sulla 106, unica opera che sta registrando qualche passo
in avanti, allo stesso Ponte sullo Stretto che non può essere
lasciato solo in mano alla politica ma che, al contrario, deve
essere argomento di confronto serrato anche, se non
soprattutto, delle forze imprenditoriali calabresi e del sindacato
nelle sue articolazioni presenti. Mi chiedo, che fine ha fatto la
Vertenza Calabria? Quali risultati sono stati raggiunti?
Di fronte a questi interrogativi, penso sia opportuno trovare
una autonomia di pensiero da parte di tutte le Organizzazioni
sindacali presenti in Calabria. Un pensiero collettivo capace di
promuovere e ottenere, a prescindere dai colori dei Governi,

che ci governano, risultati concreti per i cittadini calabresi. Io
penso che sia possibile solo se ci si sgancia dal pensiero unico
che prevale nelle Organizzazioni tradizionali e ci si doti del
pensiero di comunità che è interesse di tutti, nessuno escluso.
In questa direzione, mi impegnerò a dialogare con forze
politiche, istituzionali e sociali, con tutti coloro che hanno voglia
di impegnarsi seriamente per il bene dei calabresi.

Il segretario Roberto Castagna

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