Pasto (sgarro) come gestirlo?

Il fantomatico pasto “sgarro”. Uso le virgolette perchè non amo molto considerarlo tale (sgarro). In quanto in un corretto piano alimentare, fatto e seguito a dovere, il pasto libero è previsto ed è compreso (in linea di massima) nel totale del fabbisogno calorico giornaliero/settimanale impostato da noi professionisti della nutrizione. Siamo essere umani, siam fatti di carne sì, ma anche di emozioni e di sentimenti, mangiamo per bisogno fisiologico ma anche per bisogno emotivo e per convivialità. Qui di seguito riporto 4 miei consigli che solitamente do ai miei pazienti:

Non sentirsi in colpa: siamo esseri umani! Non si mangia solo per soddisfare un bisogno fisiologico, ma anche per soddisfare un bisogno emotivo e per convivialità. Non sarà certamente un solo pasto a compromettere il proprio piano dietetico!

Non pesarsi il giorno dopo: questo sarebbe l’errore peggiore da si potrebbe fare! Il peso sulla bilancia potrebbe aumentare fino 2kg il giorno dopo un pasto libero, ma non è grasso! Sono liquidi dovuti ad una maggior ritenzione idrica. Questo perchè i condimenti, il sale, sono quantitativamente maggiori rispetto a quelli a cui si è abituati e inoltre quando si è fuori casa, si tende a mantenere basso l’apporto di fibre (verdura) e a bere meno acqua a favore di bevande alcoliche.

Non affrontarlo come un’abbuffata: scegliere semplicemente il proprio piatto preferito, quello di cui si ha voglia quel giorno, quel piatto che solitamente non è presente nel proprio piano alimentare.

Non farlo durare 24h: si deve far in modo che sia un pasto e non un’intera giornata! Che lo si faccia a pranzo o a cena, è indifferente. Mantenere le sane abitudini durante il resto della giornata, aiuterà a non esagerare.

Dunque, il consiglio che tendo a dare spesso ai miei pazienti è di non farsi troppi problemi per quella volta o anche fossero 2 a settimana, l’importante è la quotidianità e la media totale delle abitudini alimentari che contano!

Antonia Cassavia