Non esistono punti non urgenti
In seguito alle dichiarazioni fatte dai consiglieri comunali di minoranza, circa le tempistiche del consiglio comunale del 14 ottobre, mi preme fare delle precisazioni.
E’ assolutamente vero che alcuni consiglieri comunali di minoranza in sede di capigruppo hanno sollevato la questione dei troppi punti all’ordine del giorno, e dopo un’attenta analisi, esposta a tutti i consiglieri, ho ritenuto opportuno portare tutti i nove punti in consiglio. Anche perché i punti rimandabili, in termini di scadenze, erano solo due. Il punto n.7 iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale, seppur privo di scadenza, risultava essere il più importante, vista la situazione delicata dei richiedenti.
Situazione esposta a tutti i componenti del consiglio. Tanto è vero che anche in sede di capigruppo ho chiesto l’intervento del consigliere Zanfini, non come amministratore, ma come conoscitore dei fatti. Lo stesso Dott. Zanfini ha sostenuto le mie posizioni. Con tutta tranquillità, umanamente parlando, non me la sono sentita di rinviare (anche di un giorno) il punto, perché stanco o perché mi sarebbe pesato restare in consiglio 10 ore piuttosto che 15.
Il fine ultimo del consiglio comunale è quello della risoluzione dei problemi della collettività. Per cui rimandare uno o più punti per me significa rimandare la risoluzione di uno o più problemi.
Non a caso, ho permesso ai consiglieri comunali di minoranza di esporre tutte le interrogazioni, iniziate alle ore 9:00 e finite alle 11:00 circa, senza tener conto del regolamento, che prevede una durata massima per le comunicazioni e le interrogazioni di trenta minuti.
Trovo indelicato che un consigliere comunale di minoranza, arrivato alle ore 13, chieda il numero legale, sapendo che i consiglieri comunali di maggioranza, in accordo con quelli di minoranza, stavano provvedendo al pranzo per tutti (a spese degli stessi consiglieri). Evento che sono certo non si verificherà mai più perché ognuno provvederà da se.
Per quando riguarda il numero dei consigli comunali, accolgo volentieri la richiesta di convocare più consigli, laddove c’è la possibilità. Ma permettetemi di precisare che in 27 mesi di legislatura ho convocato ben 22 consigli comunali.
Potete aspettarvi da me più convocazioni consiliari, ma non aspettatevi rinvii perché non esistono PUNTI NON URGENTI.
Comprendo che ognuno di noi ha una differente cultura e inclinazione al lavoro, ma non facciamo passare il messaggio che invece di andare in consiglio comunale andiamo in miniera.
Il Presidente del Consiglio
Simone Bruno