Sul parco eolico (prima parte)

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Un parco eolico (fattoria del vento, traducendo dall’inglese) in ingegneria energetica è un insieme di aerogeneratori (centrali, torri eoliche, pale o mulini a vento) che vengono localizzati in un territorio delimitato e strettamente interconnessi tra loro, capaci di produrre energia elettrica sfruttando l’energia del vento. Guardando i dati degli impianti installati, le serie storiche mostrano per l’Italia una crescita modesta fino al 2014 (allora erano1.800) e una crescita significativa negli anni successivi: 900 nel 2015, altrettanti nel 2016 e poi altri 2.000 nel 2017. Dai dati si legge che negli anni hanno avuto più successo i piccoli impianti che però hanno fatto aumentare la potenza installata di appena un 20%. Quindi per avere più energia ci vogliono grandi impianti.

Alla fine del 2019 gli impianti di generazione eolica installati in Italia hanno superato quota 7.100. Dopo la pandemia il PNRR nell’ambito della Missione 2, che riguarda l’energia rinovabile,pone una dotazione finanziaria di 1 miliardo di euro per lo sviluppo delle filiere industriali nel settore fotovoltaico, eolico e delle batterie. Nell’eolico si sostengono investimenti pari a cento milioni di euro (così era almeno nel piano iniziale). Analizzando i dati di ANEV, l’Associazione nazionale energia del vento (i dati sono del 2022, non ho trovato dati più aggiornati), la Puglia ha il maggior numero di pale eoliche (1.615), seguita da Sicilia (1.574), Campania (1.196) e Sardegna (753), Basilicata (713) e Calabria (624), seguono poi il Molise (321) e l’Abruzzo (250) mentre il numero degli impianti scende in Toscana (88) e Liguria (56). La classifica della distribuzione delle pale eoliche in Italia procede con Emilia-Romagna (36), Lazio (30) e Piemonte (9) mentre per quanto riguarda il resto delle regioni (identificate dalla dicitura “Altre”), nel complesso ospitano un totale di 21 pale eoliche.

Le storie legate ai parchi eolici sono spesso intricate, sono storie di multinazionali, cittadini, amministrazioni. Una storia intricata che bene esemplifica questo processo pieno di contraddizioni e irriducibilità è una storia che mette insieme renne, attivisti, parchi eolici e popoli antichi. Siamo nel Parco eolico di “Fosen”, nel nord della Norvegia. Si tratta del più grande impianto eolico d’Europa, è composto da 151 turbine, un’area fondamentale per l’approvvigionamento energetico di tutta la regione.

Negli ultimi tempi in quest’area si sono moltiplicate le contestazioni che ne chiedono la rimozione. La costruzione di questo impianto ha infatti causato significativi danni all’area di pascolo delle renne. Il progetto del parco eolico ha scatenato l’opposizione dei Sámi, la popolazione nativa delle regioni settentrionali di Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia che abitano queste terre e che considerano l’allevamento di renne un elemento cruciale per la propria identità culturale

All’iniziativa di protesta degli indigeni Sami a Oslo ha partecipato anche l’attivista Greta Thunberg. Le turbine eoliche sono state dichiarate illegali dai manifestanti. Nell’ottobre del 2021 la corte suprema norvegese aveva stabilito che due di questi parchi eolici costruiti nella penisola di Fosen, su terreni usati dai sami per allevare le renne, erano illegali perché violavano i diritti del popolo indigeno, garantiti dalle Nazioni Unite. 

Nell’ottobre del 2023, in occasione del secondo anniversario della sentenza, decine di attivisti per l’ambiente e indigeni sami hanno protestato nella capitale norvegese per chiedere lo smantellamento delle turbine. Insieme a Thunberg, hanno bloccato l’ingresso della sede del gigante pubblico dell’energia Statkraft, che gestisce ottanta delle 151 turbine della penisola di Fosen. La corte suprema aveva stabilito che i permessi concessi per installare le turbine eoliche non erano validi, ma non si era pronunciata sul futuro dei parchi.

Il governo norvegese ha presentato le sue scuse alle comunità sami danneggiate, riconoscendo che sono stati violati i loro diritti, e ha avviato una mediazione per cercare di conciliare allevamento e parchi eolici. Il ministro del petrolio e dell’energia Terje Aasland ha però affermato che lo smantellamento delle turbine eoliche della penisola di Fosen, non è auspicabile né probabile. Tutte le parti sono in causa ma la controversia continua… (fine prima parte)

Assunta Viteritti

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