Tempo di bilanci, tra partenze e politiche inopportune

Bata - Via Roma - Acri

Settembre andiamo è tempo di migrare, disse D’Annunzio. Una frase che sembra una consuetudine per la città di Acri, perché per molti dei nostri concittadini, migrare è l’unica scelta.

Ormai sono anni che per molteplici cause, in primis la mancanza di lavoro, la città subisce un costante depauperamento. In estate con il  rientro di chi lascia gli affetti più cari, la città torna a popolarsi, mentre in inverno per cittadini e commercianti che vivono la quotidianità, c’è da convivere con la solita città semi deserta, (dico semi perché ci sono gli istituti scolastici che insieme al flusso di servizi che apportano con gli studenti, danno una boccata d’aria non solo alla città ma anche alle tante attività locali).

E nel silenzio di queste strade desert, il vento diventa la voce dell’assenza. La voce cioè di chi è partito, per cercare fortuna altrove. Da anni, c’è un movimento migratorio costante, derivato dallo svuotamento dei piccoli Comuni, colpa di politiche inopportune e di amministrazioni locali prive  di vedute.

Ad oggi manca il sentirsi parte di una comunità attiva, manca quel senso di appartenenza, manca quella propensione delle persone ad impegnarsi attivamente per dare il proprio contributo per migliorare una città cupa che tra qualche anno sarà il triste ma pur vero ritrovo di pensionati. Ormai é chiaro che gli slogan e le promesse dei soliti millantatori sono inefficaci, per questo chiedo alla mia città di svegliarsi. Cari concittadini non piegatevi mai al compromesso, fatelo per un domani migliore.

In periodo elettorale,invece di preferire l’amico dell’amico o colui che ci promette chissà cosa, preferite sempre chi vuole cambiare la città con la passione e la competenza. Dobbiamo e dovete capire, che bisogna dare voce ai giovani, sono stanco di sentire sempre lamentele.

É vero, il paese è in collasso, però in fondo la colpa primaria è nostra, sapete perché? Domandiamoci tutti insieme cosa abbiamo fatto per migliorare questa città. Bisogna che si cambi  mentalità, bisogna che ci si apra al dialogo, bisogna affrontare la realtà.Voglio dare un consiglio anche a quest’amministrazione di maggioranza, c’è bisogno di intavolare politiche per cercare di riuscire a trattenere chi ancora vuole rimanere qui, tanto il tempo per decidere il prossimo sindaco ancora è lungo, pensare al futuro, senza tener conto del presente è  da immaturi. Concludo augurando buon viaggio ai miei concittadini in partenza e buona continuazione per chi resta nella nostra amata città.

Francesco Pellicorio

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