Calcoli renali e dieta: cosa mangiare e cosa evitare
Chiunque abbia mai sofferto di calcoli renali sa bene quanto questo disturbo possa rivelarsi fastidioso e, in alcuni casi, molto doloroso tanto da impedire il normale svolgimento delle attività quotidiane a chi ne soffre.
Benché si pensi che le cause della nefrolitiasi siano prettamente legate all’alimentazione e allo stile di vita, è bene sapere che alla base del disturbo possono esserci predisposizione genetica, fattori ereditari e altre patologie renali. Un’alimentazione scorretta e uno stile di vita poco sano, quindi, non sono le uniche responsabili della formazione di calcoli renali, ma indubbiamente rappresentano un elemento molto importante nell’ottica di prevenzione e trattamento del disturbo.
Adottare alcuni accorgimenti a tavola, quindi, può aiutare a migliorare il problema ed evitare che peggiori al punto da richiedere un intervento chirurgico per la rimozione dei sassolini. Vediamo allora cosa prevede la dieta per i calcoli renali, cosa mangiare e cosa evitare sia in forma preventiva che durante la fase più critica del problema.
Dieta per calcoli renali: cosa mangiare?
Prima di parlare di dieta per calcoli renali è bene sapere che questi ultimi non sono tutti uguali, ma possono essere classificati in base alla sostanza da cui sono formati.
In questo senso, distinguiamo quindi 4 categorie più comuni:
- ossalato di calcio e fosfato di calcio (rappresenta l’80% dei casi);
- acido urico;
- struvite;
- cistina.
La dieta per i calcoli renali, quindi, deve tenere conto delle sostanze che sono alla base dell’accumulo, pertanto possiamo dedurne che non esiste un protocollo alimentare unico e ben definito per la calcolosi.
Ciò che è chiaro, però, è che seguire un regime alimentare corretto ed equilibrato è il miglior modo per evitare che il disturbo si presenti una prima volta e si ripresenti anche in seguito, considerata la sua recidività.
Cosa mangiare con i calcoli renali, quindi?
Aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale è indubbiamente una buona soluzione, soprattutto di quelli che contengono sostanze in grado di combattere la formazione dei calcoli. Parliamo quindi di frutta, verdura e cereali tra cui:
- Limone: contiene acido citrico che favorisce la dissoluzione dei calcoli renali e ne impedisce la formazione;
- Verdure e cereali ricchi di fibre alimentari: contengono acido fitico, che si lega con il calcio formando composti insolubili, impedendone l’assorbimento;
- Cipolla: favorisce l’eliminazione dell’acido urico e ha proprietà diuretiche;
- Sedano, carciofo, mela: hanno proprietà diuretiche e drenanti per il fegato.
Alla base di una dieta per calcoli renali, che deve essere prescritta da uno specialista in relazione alla tipologia di problema, vi è l’obiettivo di diminuire l’apporto di sali all’organismo, aumentare l’apporto di elementi che ne impediscono l’aggregazione e ridurre al minimo tutti i fattori che possono favorire la precipitazione di queste sostanze sfociando nella formazione di calcolosi renale.
Gli alimenti da evitare in caso di calcoli renali
Dal momento che i calcoli renali non sono altro che agglomerati di sali minerali in eccesso, è evidente che per evitarne la formazione è necessario ridurre il consumo di sale e di alimenti che favoriscono la concentrazione di sostanze poco solubili nelle urine. È il caso di snack, junk food e alimenti processati che sono arricchiti con zuccheri aggiunti e altri additivi alimentari (come gli esaltatori di sapidità). Al tempo stesso, però, sarebbe opportuno ridurre anche l’assunzione di dolci in generale e alimenti iperproteici. È stato dimostrato, infatti, che un consumo eccessivo di proteine può inacidire l’urina e aumentare la quota di ossalati, acido urico e calcio, mentre diminuisce quella dei citrati che combattono la formazione dei calcoli.
Infine, soprattutto nelle fasi acute del disturbo, bisognerebbe evitare l’assunzione di alimenti e bevande nervine come il caffè, il tè e il cioccolato.
L’importanza dell’idratazione
Se adottare una dieta più sana e ridurre il consumo di alcuni alimenti può migliorare la condizione di chi soffre di nefrolitiasi, bere il corretto quantitativo di acqua è indubbiamente la strategia migliore per impedire la formazione dei dolorosi calcoli renali. Al di là della dieta, infatti, garantire idratazione all’organismo rimane lo strumento di prevenzione e cura più efficace. Ciò è dovuto al fatto che l’acqua favorisce l’eliminazione delle scorie e diluisce le urine, così da rendere difficile l’aggregazione delle sostanze minerali. In questo senso, bisogna preferire il consumo di acque minerali e oligominerali a basso contenuto di sodio, impegnandosi a bere ogni giorno almeno due litri di acqua al giorno e aumentare la quantità in caso di attività fisica, sudorazione eccessiva o episodi di vomito e diarrea che provocano disidratazione all’organismo.
Antonia Cassavia
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