Il consiglio comunale vota la richiesta del referendum abrogativo della legge sulla fusione dei Comuni. Questa legge penalizza le comunità locali
Nella giornata di oggi il Consiglio comunale di Acri ha approvato, con anche i voti di Sinistra Italiana, la delibera di richiesta del referendum abrogativo della legge LR del 26 Maggio 2023 n.24, una legge che va abrogata non perché siamo contro la fusione ma perché bisogna non esautorare i Consigli comunali e le comunità, dando parola ai cittadini per esprimersi attraverso il proprio voto vincolante e non consultivo. Così è stato per Casali del Manco e per Rossano-Corigliano: la sovranità appartiene al Popolo.
La legge, che ha eliminato il referendum vincolante autorizzando il solo referendum consultivo, ha di fatto consegnato alla Regione pieni poteri in tema di fusione e scioglimento dei Comuni, negando di fatto la titolarità dei Consigli Comunali di predisporre il quesito referendario al fine di promuovere un processo di fusione tra più municipi, senza tenere conto delle volontà territoriali: abrogare tale legge significa ristabilire il principio della sovranità popolare e dell’autodeterminazione di tutti i Consigli comunali della Calabria.
Voglio sperare che la richiesta del referendum abrogativo possa essere avanzata da quanti più Comuni possibili, anche oltre la soglia minima (dieci Comuni / centomila elettori ) prevista dallo Statuto regionale della Calabria.
Pino Capalbo, sindaco di Acri