Quando in coro cantavamo Sandemè Cià Cià Cià

Dopo “Io c’ero”, “La valigia dei ricordi”, “Il soldato Palmerino” e “Ciao papà”, il nostro amico Angelo Luzzi, nativo di San Demetrio Corone, ci regala ancora uno spaccato di “vita vissuta”. Questa volta protagonisti dei suoi ricordi sono le tante partite di calcio giocate con la Sandemetrese, da lui e da tutti denominata cià, cià, cià, del secondo periodo degli anni sessanta.

“Angiulini”, così lo chiamavano i suoi amici, era bravo al pari di tutti gli altri, perché in quel gruppo di calciatori non c’era un “mediocre”, tant’è che nei cinque campionati la squadra fu sempre protagonista. Una vera “leggenda calcistica” la definii in un capitolo del mio libro: “Il Cielo …in un pallone” .

“Angiulini” è stato bravo come calciatore, adesso lo scopriamo sempre più bravo come narratore. Il suo scorrere letterario “spontaneo e libero”, si muove in un contesto narrativo tra storia e memoria, che ti coinvolge e ti rende partecipe di vicende appassionate. E lui nel raccontarle non tentenna mai, come se fosse ancora qui, davanti all’Edicola Ambrosino a sistemare i giornali oppure a salutarmi, vedendomi davanti al negozio del barbiere Maestro Carmine. Erano gli anni sessanta e queste scene giornaliere erano ripetute durante la giornata, fra due apprendisti occasionali: lui edicolante ed io barbiere. Ambedue grandi tifosi della Sandemetrese.

In questo libro che Angelo presenta ai lettori non esiste una zona crepuscolare…È nitido e perfetto… e nonostante siano trascorsi sessant’anni i suoi racconti sono lucidi, come se avesse azionato un video da mostrare a parenti e conoscenti. Certamente un ruolo alla sua azione di narratore pertinente va attribuito alla sua famiglia e al suo vissuto attuale: lo splendido territorio delle Valli di Lanzo (TO).

Il suo lavoro editoriale trova un nesso logico tra l’esultanza giovanile e la serenità pensionistica. L’effetto di questo equilibrio alimenta e trasmette la sua fantasia nei vari capitoli. Così che la sua semplice narrazione diventa vero e proprio “romanzo di vita” per i lettori.

Il libro, che consta di cinque capitoli, si apre con una premessa personale, in cui Angelo ricorda di essere, tuttavia, un autodidatta e di scrivere “frammenti del passato per le nuove generazioni”.

Il primo si muove tra aneddoti paesani, relativi al primo dopoguerra e gli avventurosi tentativi di “tirare un calcio ad un pallone”. Da qui il racconto di partitelle non solo fra amici, ma anche fra squadre di paesi diversi. E dal secondo capitolo che si aprono i cassetti della memoria e si susseguono gli amarcord dei vari campionati di calcio disputati dalla Sandemetrese. Cassetti della memoria – scrive l’autore – che “continuano ad aprirsi nella rievocazione di un tempo lontano e non dimenticato”.

Nei vari capitoli, a volte, s’intrecciano, tra i suoi dribbling “ubriacanti”, storie personali, ricordi di dirigenti, calciatori, tifosi ed amici della Sandemetrese. E qui e là il suono della tromba, il salto in alto, le foto di molte formazioni della squadra nei vari periodi, di calciatori o di scene mitizzate, con lo strumento fotografico. E poi non solo … nel libro di Angelo si evince, che in più di una circostanza, il calcio, in quel periodo, era diventato un fenomeno non solo sociale, ma anche culturale per la piccola comunità sandemetrese.

In effetti, nel racconto delle varie storie, l’autore va oltre la semplice partita di calcio. Si sofferma su fatti e situazioni necessari per la vita quotidiana … come per esempio, l’aggregazione sociale; l’elargizione di un premio; la frequentazione di bar, ristoranti, alberghi; il contatto con città e grandi centri urbani …

Cose che magari per i giovani di oggi sembrano normali, sessant’anni fa, direi proprio di no. Era, solamente la squadra di calcio l’ultima valvola di sfogo di tante situazioni. E lo stesso autore concorda con me, in quanto più volte mi ha ribadito che “certe emozioni affrontate nel corso della lunga esperienza calcistica, non solo ci hanno stimolato a crescere con valori sani, ma ci hanno resi capaci, nel prosieguo degli anni, ad affrontare meglio la vita”.

Sademè cià cià cià, stampato da Kreo Grafica Di Maglio Federica – Lanzo T.se (TO), giugno 2024

Gennaro De Cicco

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