Incendio, la città si stringe intorno a Valerio Gradilone. Il sindaco, servono i droni

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Spento l’incendio, ad Acri rimane l’umore annerito dal fumo e dalla rabbia.

Quelle lingue di fuoco, in pieno centro cittadino, a un tiro di schioppo dall’ospedale civile, al solo ricordo fanno ancora male e soprattutto fanno paura. Acri da anni d’estate è un territorio devastato dagli incendi, ma mai le fiamme erano arrivate nel cuore della città.

Il fuoco è stato appiccato da mano umana, non c’è dubbio. Da capire è se con dolo o per colpevole leggerezza. Non sono stati trovati elementi d’innesco, e questo rende più difficoltoso capirne di più. L’incendio, in pieno giorno, in una zona molto frequentata, si è originato a valle di un’altura alla cui sommità si trova la concessionaria Autogradem, aggredita dalle fiamme. Ingenti i danni, per fortuna limitati alla struttura, senza interessare persone; ma sarebbe potuto accadere.

Ieri per Valerio Gradilone, proprietario da quella che da queste parti è conosciuta come “La Fiat”, per essere anche officina specializzata e autorizzata dal colosso delle auto, è stata una giornata dedicata alla conta dei danni e a capire come fare per ripartire.

Non sarà semplice, ma la comunità acrese gli ha fatto sentire trutto il suo calore, molto più forte di quello sprigionato dalle fiamme.

Gradilone in città è molto conosciuto e apprezzato per il suo impegno, nello sport e nel sociale. E’ l’artefice del miracolo della squadra di bocce, di cui è presidente e con cui da anni partecipa al campionato di A2, contribuendo notevolmente alla promozione del territorio.

Ha anche un passato in politica, da consigliere comunale, ma è il lungimirante imprenditore e la persona generosa a essere particolarmente apprezzato.

Quando eventi del genere si accaniscono contro simili persone la solidarietà è un fiume in piena che contagia e sopraffà.

Rabbia e paura non si sono ancora del tutto sedimentate, anche tra i dipendenti dell’azienda, ma chi lo conosce sa che questo imprenditore artefice di un’impresa nata oltre venticinque anni fa, non è persona da arrendersi.

Ma non c’è solo l’ondata emotiva a caratterizzarte il day-after. Nella stessa giornata un altro incendio ha interessato la zona della galleria. Sembra di vivere un’emergenza continua, che non può essere affrontata solo a mani nude. I soccorsi fanno quello che possono e quello che possono è limitare i danni.

Manca un serio controllo del territorio che possa fungere da deterrente affinché i piromani di vario genere non vaghino indisturbati con l’accendino tra le mani.

Acri è un territorio vastissimo con un’estensione di verde che rappresenta un’attrattiva invidiabile per questi delinquenti, serve un’azione di contrasto affinché di questo polmone non rimanga solo un pallido ricordo.

Il sindaco Pino Capalbo, nell’immediatezza, oltre a esprimere la sua solidarietà all’imprenditore, ha anche annunciato di aver chiesto alla Centrale operativa regionale l’utilizzo di droni per un più efficace controllo di un territorio che si estende per circa duecento chilometri quadrati.

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