Emorroidi: cosa mangiare? Gli alimenti consentiti e quelli da evitare

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Le emorroidi sono un disturbo tanto comune quanto fastidioso. Consistono in dilatazioni varicose delle vene dell’ano e del retto e possono formarsi sia all’interno che all’esterno. Le prime hanno origine all’interno del canale anale, dove generalmente non producono dolore, mentre quelle esterne si sviluppano attorno all’ano e sono caratterizzate da fastidi e dolore intenso. Tale infiammazione può causare sintomi diversi come gonfiore e sanguinamento, ma anche prurito, bruciore, tensione nei muscoli anali, sensazione di evacuazione incompleta, dolore nella zona perineale ed emissione di muco. Benché si tratti di un disturbo che, all’apparenza, non sembra essere collegato all’apparato digerente, è importante sapere che l’alimentazione può migliorare o peggiorare le condizioni delle emorroidi. Infatti, la dieta rientra tra le possibili cause scatenanti. Di conseguenza, sapere cosa mangiare con le emorroidi e quali cibi evitare può contribuire notevolmente al loro trattamento quando presenti, oltre a permettere di prevenire l’infiammazione. In questo articolo, allora, scopriamo gli alimenti che possono essere consumati senza preoccupazione da chi soffre di emorroidi e quelli invece che devono essere evitati per non peggiorare i sintomi del disturbo.

Emorroidi: il ruolo chiave dell’alimentazione

Esistono numerosi fattori che possono contribuire allo sviluppo delle emorroidi, tra cui:

  • la sedentarietà;
  • la tendenza a soffrire di stipsi;
  • il peso e gli sforzi compiuti durante la gravidanza e il parto;
  • l’invecchiamento;
  • alcuni fattori genetici.

Tuttavia, anche l’alimentazione è strettamente correlata a tale disturbo. Infatti, è bene sapere che una dieta povera di fibre può causare stitichezza, contribuendo così allo sviluppo delle emorroidi. Sapere cosa mangiare e cosa non mangiare, quindi,può aiutare non solo a tenere sotto controllo i sintomi ma anche a prevenire l’insorgenza del disturbo.

Gli alimenti consentiti

Una parte fondamentale del trattamento e del sollievo dai sintomi delle emorroidi riguarda ciò che si mette nel piatto. Esistono infatti alcuni alimenti infiammatori in grado di aumentare i sintomi  quando il disturbo è in corso.

Ecco cosa mangiare per sfiammare le emorroidi infiammate:

  • Verdure di stagione, sia crude che cotte, da consumare a ogni pasto, poiché ricche di fibre e nutrienti essenziali;
  • Frutta, sia cruda che cotta, come  kiwi, prugne e pere, noti per il loro effetto lassativo, oppure mirtilli e frutti rossi, ottimi per rafforzare le vene grazie all’alto contenuto di antocianine;
  • Succhi di frutta realizzati con frutti di bosco, more, ciliegie e mirtilli, che contengono proantocianidine e antociani utili per rafforzare le vene;
  • Cereali integrali tra cui crusca di frumento, crusca di riso e riso integrale;
  • Pesce preferibilmente cotto al forno o al vapore;
  • Legumi, ideali sotto forma di centrifugati o passati;
  • Yogurt e latte che contribuiscono a mantenere l’equilibrio della flora intestinale;
  • Olio d’oliva da usare come condimento a crudo, ma con moderazione;
  • Spezie tra cui aglio, zenzero e cipolla, che favoriscono la scissione della fibrina, una proteina che aiuta nella riparazione dei tessuti. Inoltre, anche bere almeno 1,5-2 litri di acqua oligominerale naturale al giorno contribuisce alla corretta motilità intestinale. Se l’alimentazione non dovesse essere sufficiente a placare il disturbo, nei casi più gravi potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia. Bisogna tenere a mente, però, che anche dopo l’intervento proctologico è opportuno seguire una dieta ricca di fibre vegetali, specie quelle solubili che aumentano il volume delle feci facilitando il transito intestinale. Pertanto, per chi si chiede cosa mangiare dopo l’intervento alle emorroidi, è utile evidenziare l’importanza di privilegiare un’alimentazione a base di verdure cotte e crude, frutta fresca o cotta e alimenti integrali come cereali, pane, pasta, riso e fette biscottate.

Cosa non mangiare con le emorroidi

Per ridurre la sintomatologia delle emorroidi, è opportuno evitare o ridurre al massimo il consumo di alcuni alimenti come:

  • Insaccati ad esempio salame, salsiccia, wurstel, cotechino e simili
  • Grassi saturi contenuti in burro, panna, strutto e lardo;
  • Spezie piccanti come pepe, peperoncino, curry, paprika e semi di senape;
  • Salse ricche di grassi tra cui maionese, salsa barbeque, ketchup, tartara e simili;
  • Formaggi stagionati;
  • Alcolici e superalcolici possono contribuire all’irritazione delle emorroidi;
  • Caffè e bevande ricche di caffeina che possono favorire l’irritazione anale
  • Cacao e cioccolato;
  • Alimenti ricchi di sale tra cui cibi in scatola;
  • Cibi fritti.

Rimedi naturali e infusi

Quando si tratta di affrontare le emorroidi in una fase iniziale o in casi meno gravi, spesso la fitoterapia offre soluzioni preziose (insieme a una dieta antinfiammatoria). Questo campo della medicina fa ampio uso di erbe medicinali e presenta una serie di rimedi naturali utili, tra cui:

  • Malva: conosciuta per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie;
  • Achillea: apprezzata per le sue proprietà emostatiche;
  • Ananas: può contribuire a ridurre il gonfiore e l’infiammazione delle emorroidi;
  • Ippocastano: nota per migliorare la circolazione;
  • Tormentilla: con proprietà astringenti.

Inoltre, bere acqua tiepida dopo i pasti può stimolare una regolare evacuazione, il che è fondamentale per prevenire la stipsi e ridurre il rischio di irritazione delle emorroidi.

Anche lo stile di vita può favorire la comparsa delle emorroidi. Le persone molto sedentarie e sovrappeso hanno infatti un rischio maggiore di sviluppare la patologia.

Il tessuto adiposo, quando è in eccesso, può aumentare la pressione sul plesso emorroidario favorendo la comparsa delle emorroidi. Per tale motivo è importante mantenere un normo-peso. Tuttavia nelle fasi di intensa infiammazione delle emorroidi si consiglia di evitare gli sforzi intensi, come ad esempio il sollevamento di carichi pesanti, in quanto potrebbero peggiorare la sintomatologia emorroidaria.

Antonia Cassavia

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