Palasport, una proposta
Il Palazzetto dello Sport, dopo una lunga gestazione, quest’anno, anche grazie all’exploit della squadra di Acri del calcio a cinque, ha finalmente guadagnato una sua funzionalità. Ed è un bel vedere, soprattutto quando in contemporanea vivono le performances degli atleti del calcio a cinque e quelli delle bocce.
Certo, servirà capire che tipo di gestione dovrà essere fatta in futuro, le spese vive e la manutenzione, ordinaria e straordinaria, non sono briciole, e il Comune difficilmente potrà continuare a farsene carico all’infinito.
Nel frattempo la struttura può essere intitolata e recare nel nome connotati che inneggino allo sport nella sua accezione più nobile. Un po’ com’è accaduto allo stadio comunale. Il nome di Pasquale Castrovillari rimanda a valori di un passato che occorre far diventare presente e futuro.
Quest’anno ci ha lasciati Pasquale Montalto, per tutti il prof. Per chi gli era vicino è ancora un dolore acuto difficile da gestire.
Personalmente ritengo che il Palasport potrebbe essere il “Palasport Pasquale Montalto”.
Le motivazioni sono scritte e caratteri cubitali nella sua biografia. Pasquale Montalto ha dedicato una vita a propugnare uno sport inteso come stile di vita, non solo dal punto di vista fisico, ma come promozione di un sistema di valori, quali lealtà, senso della vittoria, come quello della sconfitta, rispetto per l’avversario, socialità, benessere fisico e studio continuo per migliorarsi.
Tutto questo era una sorta di tatuaggio sulla sua pelle, che con un impegno fuori dal comune ha cercato di trasmettere soprattutto ai giovani che hanno avuto il privilegio di incrociarlo.
La mia e tante altre generazioni ricordano con immagini vivide la bellissima festa dei Giochi della gioventù dei primi anni ottanta. Lui è stato uno dei più credibili ispiratori di questo inno allo sport. Un’intuizione dal valore inestimabile.
Pasquale Montalto ha anche portato la grande danza ad Acri. La danza classica, soprattutto. L’accademia che egli creò ormai circa quarant’anni fa ha formato un esercito di ragazze e ragazzi.
La danza per lui è sempre stata sinonimo di disciplina, eleganza e leggiadria. Tutti termini che, grazie all’impegno del figlio Emilio e dei suoi collaboratori, fortunatamente gli sono sopravvissuti.
Mi auguro che qualcuno tra giunta e consiglio comunali prenda a cuore questa possibilità, perché Pasquale Montalto sarebbe un eponimo in grado di nobilitare una struttura e le attività che ospita, nel segno di una comunità da sempre impegnata a far emergere le qualità migliori dei propri figli.
Piero Cirino