Al cimitero di San Demetrio Corone commemorato il carabiniere scelto Vincenzo Azzinnari

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Su volontà della famiglia è stata organizzata, ieri pomeriggio, presso il cimitero di San Demetrio Corone, una cerimonia commemorativa per ricordare il carabiniere scelto Vincenzo Azzinnari (1943 – 1971).

Familiari, autorità civili, militari e  religiose, amici e conoscenti del compianto Vincenzo, dopo essersi ritrovati nell’ingresso dell’area cimiteriale, sono proseguiti in corteo verso la Cappella della famiglia Azzinnari, dove il  sindaco Ernesto Madeo, il vicesindaco Giuseppe Sangermano, il maresciallo maggiore Gianpiero Palazzo, comandante  della localesStazione dei Carabinieri e il Presidente della Sezione dell’ Associazione Nazionale Carabinieri, carabiniere ausiliare, Demetrio Lifrieri hanno inteso salutare i famigliari e partecipare alla solenne commemorazione del militare.    

Dopo i saluti istituzionali il consigliere Emanuele D’Amico è stato latore di un commovente messaggio del fratello e dei familiari, che hanno inteso ripercorrere le tappe della vita dello sfortunato Vincenzo, che fiero del suo ruolo di servitore della Patria “el fiore degli anni, mentre serviva la Patria quale Carabiniere scelto, cessava di vivere per improvvisa tragedia, strappato all’affetto dei suoi cari, che sconsolati lo piangono nell’immenso dolore.

Alla commovente benedizione dell’arciprete Andrea Quartarolo ed alla esecuzione delle note dell’Inno nazionale e del “Silenzio fuori ordinanza” è seguita la deposizione di una corona di alloro per rendere onore alla Memoria del Militare, ed è stato letto il seguente Attestato di Benemerenza che al carabiniere scelto Vincenzo Azzinnari venne attribuito, per i servizi resi durante l’alluvione di Firenze, dal Ministro della Difesa:

“In un’ora di dolorosi eventi suscitati dalla furia di forze della natura scatenate su vasta parte del territorio nazionale marinai ed avieri d’Italia, memori del dovere che li vuole al costante servizio del paese sia in pace che in guerra, hanno impegnato ogni loro risorsa ed energia per la salvezza delle vite in pericolo. La lotta contro l’epidemia e la rinascita delle speranze, in una umana gara di generosità, di dedizione e di sacrificio.

Per questi combattenti di una lotta senza quartiere contro lo sfacelo apportato dalle acque, desidero unire al sentimento degli infelici che essi soccorsero, aiutarono ed incoraggiarono, la meritata calda lode delle istituzioni militari che tanto degnamente hanno rappresentato nell’adempimento del civico dovere”.

Gennaro De Cicco

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