La rivincita di un galantuomo
Giorno 15 Aprile la città di Acri si è svegliata con la bellissima notizia che un galantuomo ha avuto giustizia, il galantuomo è il Sindaco di Acri Avv. Pino Capalbo. La vicenda è nota più che per gli esiti giudiziari in sé per l’uso improprio ed infamante che gli avversari politici ne hanno fatto in campagna elettorale di una semplice indagine preliminare. L’attuale Sindaco si era ripresentato con un programma di opere ed iniziative che già oggi a distanza di un anno e otto mesi dall’insediamento ne vede buona parte realizzata. Le 7 liste che sostenevano Capalbo erano e sono composte da persone che hanno avuto modo di apprezzare la capacità amministrativa del Sindaco Capalbo, ma soprattutto la sua dirittura Etica e Morale. La maggioranza che lo aveva sostenuto affrontò insieme a Lui la difficile eredità di un Comune allo sbando che aveva fatto subire ai cittadini acresi l’onta di un dissesto finanziario decretato dalla Corte dei Conti. La campagna elettorale ha visto eleggere Pino Capalbo per il secondo mandato nonostante la controparte politica, oggi minoranza in Consiglio comunale, avesse condotto una campagna elettorale becera, basata sulla demonizzazione degli avversari in assenza di proposte per la Città, hanno usato una vicenda personale come se vi fosse un mostro da sbattere in prima pagina, non tenendo conto dei danni provocati alle famiglie di appartenenza. La Comunità acrese non ha accettato questa condotta scorretta ed infamante, ha ritenuto di dare fiducia ad un galantuomo come il Sindaco Capalbo e ai tanti suoi sostenitori e candidati che hanno fatto della legalità la loro bandiera. Oggi una persona perbene e competente governa la Città di Acri, galantuomo ieri oggi e sempre, la Magistratura ha ristabilito ciò che tutti sapevamo, lo ha fatto nella fase delle indagini preliminari e chi dovrebbe chiedere scusa si è chiuso in un colpevole mutismo che li vede pendenti per la seconda volta.
ACRINSIEME