Corsi e ricorsi storici… scaramucce politiche ed elettorali

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Diversi fattori oggi minano la sostenibilità di tutti i sistemi sanitari: il progressivo invecchiamento delle popolazioni, il costo crescente delle innovazioni, in particolare quelle farmacologiche, il costante aumento della domanda di servizi e prestazioni da parte di cittadini e pazienti. Tuttavia, il problema della sostenibilità non è di natura squisitamente finanziaria, perché un’aumentata disponibilità di risorse non permette comunque di risolvere le criticità, estrema variabilità nell’utilizzo di servizi e prestazioni sanitarie, effetti avversi dell’eccesso di medicalizzazione, le diseguaglianze conseguenti al sotto-utilizzo di servizi e prestazioni sanitarie dall’elevato value, incapacità di attuare efficaci strategie di prevenzione, sprechi che si annidano a tutti i livelli.

A questo punto si pongono almeno due problemi:

•Malfunzionamento del Cup•

Lunghe code, ritardi e inconvenienti nella prenotazione e nel pagamento delle prestazioni hanno gettato ombre sull’efficienza di questa struttura sanitaria. Secondo quanto trapela da ambienti sanitari, uno dei principali fattori che ha contribuito a questi disagi è l’introduzione di una nuova piattaforma informatica che centralizza tutte le visite al Cup. Questo cambiamento potrebbe aver causato problemi di gestione che hanno influito negativamente sui pazienti.

Uno degli aspetti più frustranti è rappresentato dalle lunghe code d’attesa, non nuovo come fenomeno, che spesso costringono i pazienti a regolarizzare le proprie posizioni con eccessivo ritardo. Questo problema si aggrava per i pazienti oncologici, che già affrontano un carico emotivo considerevole a causa della patologia, ma poi sono costretti a tribolare tra esami del sangue e diagnostici. Nonostante siano esentati (codice 048), sono comunque sottoposti a lunghe file, per un semplice timbro, un ulteriore stress che potrebbe influire sulla loro condizione di salute.

I responsabili del Cup con le innovazioni non migliorano il servizi dei vari distretti della prov. di Cosenza, in modo particolare il Cupdi Acri.

•Ospedali fatiscenti•

Il secondo problema è che se togli i fondi destinati a sistemare gli ospedali non hai migliorato niente. Non si tratta solo del disagio dei professionisti quanto del dovere di assicurare un servizio ai cittadini. Questo è il messaggio condiviso dal comparto sanitario nazionale.

La politica acrese deve puntare su un PS innovativo strutturale rafforzando il sistema delle cure territoriali. In ambito pronto soccorso e 118 servizio indispensabile per la salute pubblica in quanto luogo dove si trattano le situazioni patologiche gravi, oltre che di sopravvivenza, che possono colpire tutti, indistintamente da ruolo, classe sociale, condizione e colore politico. Finiamola con le scaramucce, ma si facciano proposte per il nostro territorio soprattutto per alleggerirli e renderli ancora più efficienti riducendo i tempi d’attesa e migliorando l’efficacia dell’operato del nosocomio di Cosenza.

Segretario Regionale Calabria PLS

Marra Valentino     

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