Al Sud vita media inferiore di un anno e sette mesi rispetto al Nord

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Gli ultimi dati Istat fotografano un quadro inquietante, che rende ragione con i numeri di un divario consistente in termini di vita media tra il sud è il nord del Paese.  Al Sud, mediamente, si vive circa un anno e mezzo meno rispetto al Nord. La vita media risulta inferiore precisamente di un anno e sette mesi.

Se a questo dato aggiungiamo la minore industrializzazione del sud, quindi teoricamente una migliore qualità dell’aria e dell’ambiente, risulta chiaro che questo divario è dovuto essenzialmente a una minore possibilità dei meridionali di accedere alle cure e soprattutto ai servizi di emergenza in tempi celeri.

La carenza di strutture fa sì che chi vive al Sud abbia minori possibilità non solo di diagnosi precoce ma anche di cure tempestive. Il divario si era ridotto all’inizio della pandemia, per via della maggior mortalità del Nord. La forbice si è allargata nuovamente negli anni successivi. 

Non vogliamo buttarla sulla solita, eterna, diatriba tra Nord e Sud. È innegabile però che questo dato rafforza ancora di più l’immagine di una parte del Paese che paga lo scotto di minor investimenti e minori risorse.

L’Istat in pratica ha fotografato un divario e contestualmente certificato un diverso destino tra chi abita nelle diverse zone del Paese. È innegabile che, accanto a responsabilità centrali, vi siano state enormi responsabilità da parte di chi ha contribuito a depotenziare un sistema. Quegli stessi che, anziché riflettere sui disastri provocati,  ogni tanto appaiono ancora come fugaci meteore  per giudicare o spiegare come si fanno le cose.

Il Sud ha assai spesso contribuito ai suoi mali attraverso una classe dirigente che lo ha rappresentato indegnamente ai vari livelli istituzionali, da quello nazionale a quelli immediatamente sottostanti. Comunque, aldilà delle singole posizioni, vorremmo invitare a riflettere su un dato di fatto: i meridionali, e i calabresi in particolare, pagano direttamente sulla loro pelle e sulle loro vite gli effetti di scelte sciagurate.

Il problema di fondo oggi, che la politica e gli schieramenti hanno perso il significato di un tempo, è “Come possiamo organizzare le istituzioni politiche in modo da impedire che i governanti cattivi o incompetenti facciano troppo danno?” (Karl Popper).

Massimo Conocchia

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