Comunque ci siamo

Siamo partiti con entusiasmo  forti di un’ intera comunità scesa in piazza il 4 aprile a manifestare per un diritto fondamentale: la salute. 

Sapevamo che il confronto sarebbe stato difficile se non impossibile e , questo, non ci sorprende alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno visto il diniego alla richiesta d’incontro tra il presidente della regione Calabria ed una delegazione del consiglio comunale, richiesta reiterata in giorni diversi. Ci sorprende il fatto che non abbiamo trovato nessuno. Il presidente non c’era, la giunta non c’era i sub commissari non c’erano. Ci sono quando si devono incontrare delegazioni del  proprio partito o di apporre bandierine nei presidi ospedalieri di ” appartenenza”. Chi occupa la poltrona di presidente della Regione dovrebbe essere il presidente di tutti gli abitanti della stessa regione e, dunque, dovrebbe avere l’umiltà di affrontare anche chi la pensa diversamente. Oggi è stata mortificata un’intera comunità. Non c’erano bandiere di partito c’erano uomini , donne , giovani studenti e studentesse che rappresentavano la città di Acri. Una città che dice e dirà No ai continui sopprusi a danno  del nostro ospedale. Siamo convinti di essere nel giusto e continueremo a lottare a fianco del sindaco fino a quando giustizia sarà fatta. Rifiutano il confronto perché non hanno argomenti per giustificare questo attacco al sociale della nostra comunità, perché sono consapevoli del danno che ci stanno arrecando. Inventano aree disagiate per giustificare le loro scelte politiche e le vere aree disagiate, per la posizione geografica e per la distanza di circa 45 km dall’ ospedale più vicino, ,sono penalizzate per scelte politiche. Intanto il nostro grazie va al Dirigente scolastico del liceo Julia, per la sensibilità mostrata , ai tanti giovani studenti che hanno partecipato, agli uomini e alle donne presenti , alle forze politiche di maggioranza e di opposizione ( escluso forza Italia e sappiamo il perché)  che con la loro vicinanza hanno dimostrato che per difendere un bene comune non ci sono differenze. 

Lo ha detto il sindaco  e tutti noi con lui: non ci fermeremo. 

Art. Uno – sezione di Acri

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