La destra tenta di appropriarsi di una parte del pensiero di Gramsci: l’egemonia vista da destra

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Antonio Gramsci, il teorico marxista italiano del XX secolo, è noto per il suo concetto di “egemonia”. Questa idea, originariamente sviluppata per comprendere le dinamiche politiche e culturali della sinistra, può anche essere pare si stia tentando di sdoganarla verso la destra contemporanea.

L’egemonia, secondo Gramsci, si riferisce al dominio culturale e politico di una classe sociale o di un gruppo su un’altra classe o gruppo. Questo dominio non è basato esclusivamente sull’oppressione economica o sulla coercizione, ma anche sull’accettazione volontaria delle idee e dei valori del gruppo dominante da parte degli altri. In altre parole, l’egemonia si manifesta quando il gruppo dominante riesce a far sì che le sue idee diventino “comuni senso”, influenzando così le istituzioni, le norme sociali e persino le percezioni individuali.

Nel contesto della destra contemporanea, l’egemonia può essere osservata in varie forme. Ad esempio, gruppi di estrema destra possono esercitare l’egemonia attraverso la diffusione di discorsi xenofobi o nazionalisti che permeano la società e plasmano le politiche pubbliche. Utilizzano i media, la retorica politica e altre forme di comunicazione per promuovere le proprie visioni del mondo e per marginalizzare le voci dissidenti.

Inoltre, la destra contemporanea può raggiungere l’egemonia attraverso la costruzione di alleanze con altri attori sociali e politici. Questo può includere l’adesione di gruppi economicamente influenti, l’uso di reti di disinformazione o la collaborazione con gruppi religiosi o culturali conservatori. Queste alleanze permettono alla destra di consolidare il proprio potere e di imporre la propria agenda politica anche su settori della società altrimenti non allineati con i suoi valori.

Tuttavia, l’egemonia della destra non è immutabile. Come Gramsci sottolineò, l’egemonia è una lotta costante e dinamica, soggetta a cambiamenti e contraddizioni. Le forze di opposizione possono emergere e contestare il dominio della destra, costruendo alternative culturali e politiche che sfidano lo status quo. Movimenti sociali, partiti di sinistra e organizzazioni della società civile possono mobilitare le masse e mettere in discussione le narrazioni dominanti, aprendo spazi per la costruzione di una nuova egemonia basata su principi di giustizia sociale, uguaglianza e solidarietà. Questo sarebbe desiderabile ma, allo stato, le condizioni di frammentazione in cui versa quella parte politica non permettono di presagire uno sviluppo a breve termine in questo senso.

In conclusione, il concetto di egemonia di Gramsci fornisce un quadro utile per comprendere il modo in cui la destra contemporanea esercita il suo potere culturale e politico. Tuttavia, rivela anche le possibilità di resistenza e cambiamento attraverso la costruzione di alternative e la contestazione delle narrazioni dominanti. In un’epoca in cui le ideologie politiche sono sempre più contestate e fluide, l’analisi gramsciana dell’egemonia rimane un’importante risorsa per coloro che cercano di comprendere e trasformare il mondo che li circonda.

Massimo Conocchia

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