Su “La mia Milano” di Angelo Gaccione

Un lavoro di immensa e profonda conoscenza e consapevolezza, dai battisteri alle campane. Un viaggio in largo e in lungo attraverso monumenti, palazzi, musei, fontane, senza tralasciare nulla. Una città viva anche quando è deserta con i suoi magici portoni. Li apri e trovi un mondo fatto di arte,cultura, tradizioni, umanità. Ogni via pullula di botteghe, di mestieri, (dall’artigiano al barbiere),ma assieme alla gente comune ci trovi anche ilpoeta e lo psicologo.

Il nostro, acuto osservatore, descrive con minuzia ogni elemento senza tralasciarne i dettagli, e come un cesellatore di luoghi e di anime, ne ha ascoltato i passi, ripercorso le orme fra tragedie e bellezza.Ogni pietra diventa viva in un mosaico armonico socioculturale di storia e di arte con espressività incisiva e chiara alla ricerca del vero.

Un percorso, quindi, fra le varie fasi della storia, leggendone le fonti e vivendola in pienezza, quando era un giovane studente universitario e oggi da uomo maturo. Scrittore raffinato e logico, dove il romanticismo di alcuni passi poetici viene regolato da una logica razionale, che non lascia spazio ad ambiguità con un linguaggio cementato dierudizione e cultura insieme. Un’opera che avvolge, che fa danzare lo spirito nel passato fra memorie, presenze e testimonianze determinanti.

Una Milano, la sua, umile ed ambiziosa, imperiale e popolare, religiosa e colta, vivace e partecipe, ma anche caduta come una dea in un mondo dove la discrezione è diventata indifferenza, dove la cura e l’orgoglio sono diventati noncuranza e passività.

Angelo Gaccione è un amante sofferente che chiede amore per Milano, che l’ha accolto con generosità, tanto da sentirla sua come una mamma. Milanotenera, Milano premurosa e solidale, contraddistinta anche per la fierezza e per il dialetto, ricco di espressioni in ogni gesto di vita quotidiana, di valori umani che ci riportano al grande romanzo Manzoniano.

Chi entra nelle pagine di questo libro resta avvinghiato ad ogni parola, ad ogni nome, ad ogni insegna, come in un turbinio di metamorfosi, ritrovando uno scorcio di umanità perduta, che vale la pena riesplorare dentro di sé, per vivere, sì! Si può tornare a vivere stringendosi la mano e facendo ognuno la propria parte. Insieme si può.

Laura Margherita Volante

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