Acrinews.it compie cinque anni. Un successo che ci gratifica e responsabilizza. Pronti a rilanciare il senso di un’identità
Oggi Acrinews.it festeggia i suoi primi cinque anni. E’ un traguardo che impone una riflessione su quello che è stato e sulle prospettive della testata.
Fin dalla sua nascita, abbiamo sempre messo in chiaro le fattezze di questa creatura. L’idea era ed è quella di un’informazione “pulita”, che sussurra con la forza delle parole e non grida con i decibel delle visualizzazioni.
Per carità, è un’epoca in cui i numeri sono importanti. Nessuno lo nega, anche perché la testata è pure un’azienda. Ma non sono la nostra delenda carthago.
Quelli raccolti in questi cinque anni sono una realtà molto più rosea di quello che avremmo potuto immaginare alla vigilia a questo punto del nostro percorso, ma gli diamo l’importanza che meritano. Insomma, non sono i numeri a toglierci il sonno.
Abbiamo indicato un modello fin dall’inizio: Confronto, il giornale diretto da Giuseppe Abbruzzo. Uno dei risultati che più ci inorgogliscono è la restituzione di un patrimonio storico e culturale che rischiava di essere avvolto nell’oblio dei like e delle visualizzazioni. Stiamo pubblicando, rendendoli scaricabili per chiunque, tutti i numeri dei quarant’anni di Confronto. Abbiamo appena completato il 2010, ancora quattro annate e avremo pubblicato tutte le uscite. Contiamo di finire entro l’anno.
Le rubriche culturali sono un elemento distintivo di Acrinews.it e ho la fortuna di essere affiancato in questo cimento da collaboratori eccezionali, che non finirò mai di ringraziare: Massimo Conocchia, che ha condiviso con me l’impostazione del progetto e con cui mi confronto spesso sulle scelte da fare; Giuseppe Abbruzzo, che, come ha scritto ieri Massimo, è il nostro fiore all’occhiello e il biglietto da visita di una testata che si riconosce in pieno nella sua idea di giornalismo; Angelo Canino, poeta dialettale pluripremiato che rende il nostro dialetto strumento di identità culturale; Assunta Viteritti, docente alla Sapienza di Roma, che ci conduce con maestria nel mondo della scuola; Antonia Cassavia, biologa e nutrizionista, che ci indica la strada per una corretta alimentazione; Antonio Biagio Serra, la cui ampia raccolta di foto racconta una storia secolare; Paride Leporace, che apre le nostre giornate raccogliendo le notizie più importanti in Italia e nel mondo; Ezio Straface, l’architetto del sito, ma anche, grazie alla UnoXuno, il sarto che ce l’ha cucito addosso.
Aurora Luzzi non c’è più, e la sua scomparsa è stato un momento tremendo, ma la sua opera è ancora viva e disponibile a essere apprezzata nella sua rubrica.
Grazie anche a tutti quelli che hanno condiviso con noi solo un pezzetto del percorso. La presenza di ognuno è stata fondamentale per crescere.
Nel corso di questo lustro non sono mancati gli errori, altri ce ne saranno in futuro, ma ce ne siamo sempre assunti in prima persona la responsabilità, non nascondendo la polvere sotto il tappeto, ma mettendoci la faccia sempre, senza sconti e, quando è stato necessario, anche con pubbliche scuse.
Come ho scritto altre volte, sono errori che profumano di bucato, la cui matrice non è mai la mancanza di rispetto per le persone. Informare correttamente è una missione che deve avere al centro anche il valore umano di chi è protagonista di una storia. Da queste colonne non ci saranno mai insulti o ironici apprezzamenti su questo o quel difetto.
Il nostro impegno è quello di cercare di elevare il confronto. Ci stiamo riuscendo? Evidentemente non tocca a noi dirlo, ma continueremo indefessamente a perseguire questo obiettivo.
Così come continueremo a indicare un modello d’informazione che non guarda dal buco della serratura, che separa la notizia dal commento e che non guarda in faccia a nessuno quando c’è da denunciare.
Personalmente diffido di chi dice di fare un’informazione oggettiva. In questo mondo esiste la prospettiva, non la presunta oggettività, basta l’onestà intellettuale di specificare il punto di osservazione. Tutto questo lo conquisti solo con la fiducia che il lettore ti concede, e te la concede se dimostri di meritarla.
Nel giorno in cui avvertissi il venir meno di questo sentimento che ci lega, poserei all’istante la penna. E’ l’impegno che mi sento di prendere qui. Ma per ora preferisco utilizzare questa penna per rinnovare il contratto che permette ad Acrinews.it di rappresentare un punto di riferimento per i tanti che quotidianamente ci manifestano il loro incoraggiamento e l’invito ad andare avanti.
Grazie a ognuno di voi. Ce la metteremo tutta per dimostrare che non vi siete sbagliati.
Piero Cirino