La compostezza di Geolier di fronte all’intolleranza dell’Ariston
Dobbiamo confessare che, quando ci è capitato di ascoltare la canzone di Goelier ( “I p me tu p te”), non è rientrata tra le nostre favorite. Il testo è molto bello e profondo: parla infatti dell’importanza di accettare che l’altro, chiusa una storia, scelga una strada diversa. E’, in sostanza, un inno all’amore inteso anche come rispetto della posizione dell’altro, per cui ognuno riprende la propria strada. La musica non ci ha appassionato. La nostra non preferenza si è trasformata immediatamente in tifo e sostegno quando “l’illuminato e tollerante” pubblico dell’Ariston si è accanito contro il cantante dopo la comunicazione del risultato che lo dava vincente con un plebiscito al televoto. Una violenza inaudita e insolita che si è tradotta in fischi e urla contro un ragazzo che ha avuto il solo “torto” di avere cantato in napoletano. Escludiamo che le vigorose contestazioni si riferissero al contenuto – o meglio non vogliamo pensarlo – perché sarebbe terribile nei confronti di chi quotidianamente subisce violenza e sopraffazione. Non resta, dunque, che prendere atto che quella incivile intolleranza fosse diretta verso l’origine del cantante, che, orgogliosamente, cantava in partenopeo.
Qui entra in gioco una mai ricomposta frattura fra due parti di un Paese, mai veramente unito. Intolleranza e razzismo, che pensavamo appartenere a un passato non lontano, sono ritornate, riproponendo la loro attualità con i fischi e gli insulti di un pubblico sulla carta “selezionato”, per lo meno da un punto di vista sociale, se non culturale. Quel pubblico ha dato prova della sua immaturità con una violenza inaudita, espressione di un’intolleranza serpeggiante, che è venuta finalmente fuori. E’ stato come permettere a una bestia feroce, tenuta a digiuno per giorni, di accanirsi contro una preda, evidentemente più debole. E’ significativo comunque, al di là delle polemiche scatenate sui social, che tra il pubblico, ossia al televoto, Goelier abbia trionfato col 60% e la vincitrice si sia fermata al 16%. A prescindere da questo dato, facciamo i complimenti ad Angelina Mango, la cui canzone era oggettivamente molto bella e lei molto brava.
Massimo Conocchia
A fronte di tanta intolleranza, ci ha colpito la compostezza del rapper napoletano, che, intervistato al TG1 ha detto che le polemiche ci stanno e che va bene così. Goelier porta comunque a casa un secondo posto, che ci fa ben sperare, inducendoci ad un cauto ottimismo. Forse il pubblico dell’Ariston non è un campione rappresentativo del sentire di una nazione. Il sole spende ancora, domani è un altro giorno.