Ferdinando Laghi, eolico a Serra Crista di Acri, soddisfatto del parere negativo in Conferenza di Servizi

«Sono particolarmente soddisfatto della importante decisione assunta dalla Conferenza di Servizi che ha bocciato la proposta di realizzazione dell’impianto eolico di Serra Crista di Acri». Così il capogruppo in consiglio regionale di “De Magistris Presidente”, Ferdinando Laghi, a margine del parere negativo sull’eolico a Serra Cristina di Acri dato nella Conferenza di Servizi.

«Non vi è dubbio -continua Laghi- che, se realizzato, tale mastodontico insediamento avrebbe alterato e sfigurato il paesaggio -aspetto tutelato espressamente dalla nostra Costituzione-, danneggiato una zona di particolare pregio ambientale del Comune di Acri e distrutto una rilevantissima quota di patrimonio forestale; procurando, di conseguenza, nocumento non solo all’ambiente e allo sviluppo dell’economia sostenibile di quel territorio, ma anche potenziali rischi per la salute dei residenti.

In tempi di rapida progressione dei cambiamenti climatici -aggiunge Laghi-, il taglio indiscriminato di alberi, non va dimenticato, procura l’eliminazione della principale e più efficiente forma di assorbimento della CO2 atmosferica che la natura ci abbia dato.

Come rappresentante di ISDE Italia – Medici per l’Ambiente, sulla produzione di energia rinnovabile ho tenuto di recente, proprio ad Acri, una relazione ad una partecipata e ben riuscita iniziativa organizzata da associazioni e comitati locali. In quell’occasione ho segnalato la necessità che tali fonti non entrino in contrasto con la tutela di interessi primari dei cittadini, tenendo anche conto del fatto che la nostra Regione ha una produzione energetica circa tre volte maggiore di quella utilizzata.

Come Consigliere regionale, plaudo pertanto alle risultanze della Conferenza di Servizi, ma ritengo nel contempo necessario che l’impegno dei comitati e dei movimenti ambientalisti continui ancora con determinazione, principalmente attraverso attività di informazione e di allargamento della partecipazione democratica. È necessario mettere in atto tutte le iniziative virtuose possibili per creare consapevolezza diffusa, conciliando la transizione energetica con la preservazione dei beni comuni e dell’ambiente. Così come è ugualmente auspicabile -conclude- che le amministrazioni locali antepongano sempre gli interessi e i diritti delle popolazioni amministrate a considerazioni di ogni altro tipo».

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