Modifica del regolamento: ancora un atto di arroganza!
E’ di questi giorni la notizia, rimbalzata sulle testate giornalistiche locali, che la maggioranza (o parte di essa, e dunque la maggioranza della maggioranza!) sia intenzionata a modificare il Regolamento del Consiglio comunale.
Effettivamente la proposta è stata posta all’ordine del giorno della Commissione consiliare tenutasi lo scorso mercoledì e, laddove essa dovesse essere approvata in Consiglio, determinerebbe la lesione del ruolo istituzionale dei consigliere comunali i quali – concetto questo che probabilmente sfugge al Sindaco ed alla sua Giunta – sono diretta espressione del corpo elettorale, e dunque dei cittadini.
La maggioranza sta lavorando, nello specifico, su un duplice binario: da una parte vuole dilatare i tempi per l’accesso, da parte dei consiglieri comunali, agli atti del Comune, così pregiudicando l’attività di controllo che gli “eletti”, soprattutto quelli di opposizione, sono chiamati a svolgere per espresso mandato ricevuto dagli elettori; dall’altra vuole consentire agli assessori – scelti dal Sindaco e dunque sua diretta espressione – di intervenire liberamente nel dibattito consiliare, introducendo così una inedita quanto pericolosa commistione tra organo esecutivo (Giunta) e organo politico (Consiglio), con conseguente svilimento del ruolo politico-istituzionale dei consiglieri.
Nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, come il nostro, il consigliere che viene “chiamato” in Giunta deve dimettersi dall’incarico affidatogli dall’elettorato. Principio, questo, che mira a salvaguardare le prerogative proprie del Consiglio evitando che il dibattito in seno ad esso venga condizionato dai componenti della Giunta e garantendo, nel contempo, ai consiglieri di svolgere l’attività di controllo e di indirizzo politico che gli è propria senza il condizionamento dell’organo Esecutivo, strutturalmente ed istituzionalmente distaccato da quello dell’assemblea consiliare.
Sul punto c’è da auspicare che i consiglieri di maggioranza assumano una posizione chiara e netta a difesa dell’organo in cui sono stati “eletti”, così da non invigorire il sospetto che la modifica del regolamento si renda necessaria per controbilanciare l’incapacità politica dei consiglieri che sostengono il Sindaco e la sua Giunta a supportare, in seno all’Assise, l’attività dell’Amministrazione.
Alcuni segnali “positivi” cominciano a cogliersi, tant’è che sono sempre più insistenti le voci secondo cui la maggioranza non intenda convergere in maniera unitaria (e prona!) alle proposte di modifica del Regolamento.
Da qui l’invito ai colleghi di maggioranza, soprattutto al Presidente Simone Bruno il cui ruolo è quello di rappresentare il Consiglio nella sua interezza e difenderne l’autonomia, l’imparzialità e l’autorevolezza, a non “piegarsi”, almeno questa volta, alle “esigenze” e ai “diktat” dell’’Esecutivo, prendendo una posizione che sia capace di difendere e rispettare la loro stessa dignità politica ed istituzionale e rifiutando la logica della sottomissione ad un Sindaco dicefalo.
Dal mio canto, la proposta, espressione del delirio di onnipotenza politica del Sindaco e dei suoi accoliti, sarà fermamente ed energicamente contrastata in tutte le sedi, sia istituzionali che politiche, così come già fatto in Commissione, sicuro di trovare, su tale battaglia, la convergenza e la compattezza dell’intera opposizione.
Avv. Nicola Feraudo
Consigliere comunale