Una sola autonomia scolastica per oltre 1300 studenti, decisione sciagurata. Sacrosanta la protesta dei ragazzi, ma non lasciamoli soli

Su Acri si abbatte la mannaia del piano di dimensionamento scolastico licenziato dalla Regione Calabria, che riduce a una sola autonomia gli istituti scolastici superiori.

Una decisione sciagurata che penalizza fortemente il territorio. Eppure la Provincia aveva accolto le indicazioni del Comune di Acri, con due autonomie e il solo “sacrificio” dell’Itcgt “Giovan Battista Falcone”. Che l’ente guidato da Rosaria Succurro ne esca delegittimato è un elemento di palmare chiarezza.

Nella stesura definitiva del piano è di tutta evidenza che hanno inciso gli equilibri interni al centro-destra, anche dal punto di vista territoriale. Si tratta di decisioni in cui la politica, quindi le scelte fatte in un ambito discrezionale, entra da protagonista.

Se è così, Acri deve far sentire la sua voce, non solo degli enti pubblici e dei suoi rappresentanti, che sarebbe un errore lasciare da soli, ma in tutte le sue articolazioni.

Fa piacere apprendere che gli studenti siano sul piede di guerra e che per lunedì siano in programma manifestazioni di protesta anche eclatanti. Abbiamo bisogno di energie giovanili che possano rivitalizzarci e ridestarci da un torpore che finora ha prodotto seri danni.

Dal prossimo anno scolastico, Acri perde due dirigenze, 2 Dsga, 9 assistenti amministrativi e 3 assistenti di laboratorio. Una sola dirigenza per 1316 alunni. Ce n’è abbastanza per rivendicazioni sacrosante.

Piero Cirino

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