Traffico, i luoghi comuni e il grande vecchio

Tempo di espletare gli ultimi adempimenti formali e l’isola pedonale, nel tratto in cui interseca via Giorgio La Pira, verrà parzialmente aperta al transito veicolare. Sarà un’apertura oraria, probabilmente fino alle 17:00/18:00.

La nuova disposizione rientra nel piano traffico, che non è ancora approdato in consiglio comunale per la definitiva approvazione. Come ha spiegato nel corso di una riunione del civico consesso l’assessore al ramo, Leonardo Sposato, la scelta di riaprire al traffico quel tratto è dettata dalla volontà di decongestionare il flusso veicolare sulla zona di Jungi.

Dico subito che personalmente non vedo di buon occhio questa scelta, perché non ne colgo grandi benefici. Non c’è un volume di traffico tale su Jungi da giustificarla e non vedo altri motivi validi. L’interruzione di un’isola pedonale può essere giusitificata su un percorso lungo, penso ad esempio a Corso Mazzini a Cosenza, ma qui parliamo di poche centinaia di metri. Inoltre aprire quel corrodoio non apporta alcun beneficio alle poche attività commerciali che v’insistono. Insomma, personalmente ci vedo più disagi che benefici.

Detto questo, mi piacerebbe capire cosa c’entri la prossima apertura di una filiale di banca con una scelta che l’amministrazione comunale ha concepito assai prima. Sarebbe pleonastico dirlo in condizioni normali, ma non lo è se si considerano i tanti commenti che inopinatamente stanno arricchendo lo pseudo-dibattito sull’apertura di quel tratto di strada.

Intanto la tempistica. Di riapertura parziale al traffico dell’isola pedonale se ne parla dai tempi dell’insediamento della prima giunta Capalbo, cioè del 2017, mentre il piano traffico che sta per essere licenziato è stato concepito nella scorsa primavera. L’idea di aprire su Corso Pertini una banca, carte alla mano, invece è di agosto.

Ma quello che mi sfugge sono i possibili vantaggi che la banca potrebbe trarre dall’apertura della strada. Se fossi il direttore di filiale, non ne sarei per nulla soddisfatto.

I clienti e gli impiegati hanno a disposizione i parcheggi di Viale Calamo, a poche decine di metri, che le auto possano transitare nei pressi della nuova sede è solo motivo di ulteriore disagio.

Che poi ci debba essere la solita ombra del grande vecchio, che tutto decide, e di fantomatici interessi da preservare, rientra nell’epoca dei profili e dei post, che legittima anche i concetti più strampalati.

Piero Cirino

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