A proposito del summit di Tirana sugli Arbëreshë, lettera aperta del presidente Faa Damiano Guagliardi

In occasione della Giornata degli arbëreshë, organizzata dalla Diaspora Nazionale Arbëreshe, con il patrocinio governativo, in programma il 22 novembre a Tirana, “per discutere insieme – si legge nell’invito – il futuro politico, economico e sociale del paese …”, Damiano Guagliardi, già Consigliere e Assessore regionale delle minoranze linguistiche, proponente della legge regionale di tutela delle minoranze linguistiche n. 15 del 2003, attualmente Presidente della FAA Federazione Associazione Federazione Arbëreshe, ha inviato agli organi di stampa e pubblicato tramite social un comunicato dall’emblematico titolo: 

“Giornata arbëreshe a Tirana”: si paventa una occasione perduta

e si pone, subito dopo, un interrogativo:

“A cosa serve questa mobilitazione in cui gli arbëreshë e gli amici degli arbëreshë sono assenti?”

Prima di entrare nel merito dell’interrogativo posto, ringrazia la professoressa Diana Kastrati, Direttrice del QSPA, che ha lavorato per la realizzazione della Giornata. 

A lei – afferma Guagliardi – va la solidarietà di tutto il popolo arbëresh con cui è in relazione: dall’Abruzzo alla Sicilia, perché in tre anni ha fatto un lavoro straordinario, pari a quello che hanno fatto negli anni Sessanta e Settanta i Direttori dell’Istituto di Albanologia a Tirana”.

E poi a proposito della presenza o meno degli arbëreshë all’interno dei vari gruppi di lavoro del summit, dice testualmente: 

“Tra gli arbëreshë di mia conoscenza discutono di noi solo pochi rinomati cattedratici, qualche altro di supporto meno conosciuto. E aggiunge che ci sono pochi arbëreshë della provincia di Cosenza” e pochi altri delle altre regioni.

Constata, inoltre, “che mancano quasi tutti i Sindaci e gli Amministratori comunali. Sono assenti – precisa ancora – gli operatori scolastici e i loro dirigenti, i tanti giornalisti e pubblicisti arbëreshë, le associazioni, l’intero mondo della canzone moderna e tradizionale, le compagnie teatrali, coloro che hanno realizzato film, reportage o importanti servizi fotografici, i tanti studiosi che scrivono e pubblicano – continuamente –lavori editoriali. Manca anche l’unico docente della storica cattedra di Lingua e Letteratura Albanese (Liceo Classico San Demetrio Corone). 

E poi le Pro Loco, i promotori ed organizzatori di attività di valorizzazione, i tecnici e i programmatori dello sviluppo ecocompatibile ecc.”.

Senza allargare il campo, a tal proposito, dice a margine del comunicato, ad operatori economici e sociali, importanti per una discussione che possa affrontare argomentazioni che mirano allo sviluppo delle realtà territoriale, in un momento in cui è prevalente il continuo spopolamento anche delle comunità arbëreshe”.

Gennaro De Cicco

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