Morte Fusaro, la Corte di Cassazione annulla l’assoluzione di Micalizzi
Sulla vicenda di malasanita’ da cui è derivata la morte del compianto Antonio Fusaro all’esito di un intervento di chirurgia cardiaca eseguito all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara il 5 febbraio 2014 finalmente la giustizia intraprende un nuovo corso.
La Corte di Cassazione all’esito della odierna udienza in accoglimento integrale del mio ricorso ha annullato con rinvio la sentenza con la quale la Corte di Appello di Torino, confermando quella di primo grado, aveva assolto il cardiochirurgo Ezio Micalizzi, accusato di omicidio colposo per avere cagionato la morte dello sfortunato paziente per via di una innovativa procedura chirurgica in ordine alla quale non aveva ancora superato la curva di apprendimento.
Il fine di rendere giustizia a questo sfortunato amico ha messo a dura prova le mie forze, indebolite – ma mai piegate – da perizie compiacenti e da decisioni discutibili delle corti sabaude.
Più volte ho avuto l’impressione che il contesto, assai circoscritto, in cui sono stati celebrati i precedenti giudizi fosse molto ovattato e difficilmente permeabile alle esigenze di giustizia.
Purtroppo, la dilatazione dei tempi processuali ha comportato la maturazione del termine di prescrizione del reato di omicidio colposo contestato al Micalizzi e, infatti, trattasi di un annullamento con rinvio al competente giudice civile.
Questa decisione della Suprema Corte segna un punto di arresto nella sequela di errori decisori e ci fornisce nuova linfa per continuare a perseguire le naturali esigenze di giustizia.
Resta tutta l’amarezza perché la morte dello sfortunato amico si sarebbe evitata se non fosse stato mal consigliato a recarsi in quella struttura sanitaria in cui è stato sottoposto ad un intervento complesso con procedura che ivi si stava provando ad introdurre a quell’epoca.
Mario Murano