Emozioni forti e partecipazione per la presentazione del libro di Carlo Franzisi
Caffè Letterario gremito ieri sera per la presentazione del libro “Fare futuro. 40 anni di storia nella Calabria del Nord”, di Carlo Franzisi, promossa dal locale Rotary Club e dal Comune di Acri.
La partecipazione è indice evidente di un interesse che la pubblicazione del volume ha riscosso.
Ha aperto l’evento Marta Cerenzia, vicepresidente del Rotary di Acri, che ha sottolineato l’importanza di simili manifestazioni nell’attività del club e ha messo in evidenza il ruolo che il protagonista del libro ha rivestito per la crescita del settore produttivo acrese negli ultimi quarant’anni.
Cristina Abbruzzese, responsabile fiscale Cesapi e Asic, ha invece ripercorso le tappe di una collaborazione storica con Franzisi, che va avanti ormai da trent’anni.
Mario Bonacci, assessore comunale alla Cultura, ha spiegato quanto il Comune ci tenesse a partecipare attivamente alla presentazione del libro, tant’è che non si è limitato al solito patrocinio, ma ha voluto affiancare il Rotary nell’organizzazione dell’evento.
L’esponente dell’esecutivo municipale ha voluto anche rendere merito all’autore del libro per il coraggio avuto in molte circostanze, quando ha preferito fare scelte meno comode, ma che nel tempo hanno dato i loro frutti.
Piero Cirino, direttore di Acrinews.it, ha poi dialogato con Carlo Franzisi, che ha voluto ringraziare chi ha reso possibile la serata e ha ricordato alcune delle tappe principali di questo percorso quarantennale: dagli inizi nel 1984 all’avventura nella Cna, conclusa nel 2005, dalla breve esperienza con la Confapi all’esaltante cavalcata con l’Unsic, passando per Acri produce, Fiera Acri, Assaporagionando e Premio Cultura d’impresa.
Tanti gli aneddoti, alcuni anche inediti, rievocati nel corso della manifestazione, e i riferimenti ai protagonisti di questi anni.
“A futura memoria e per evitare l’inevitabile oblio – ha spiegato Franzisi – ho voluto raccogliere in questo libro le mie emozioni legate a questi quarant’anni e anche per lasciare qualcosa di concreto ai miei figli e ai miei nipoti”.
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