La censura appartiene al Medioevo

Giuseppe Scopelliti ha scritto un libro con Franco Attanasio, presentato in molti Comuni d’Italia, Roma compresa.

Il libro racconta la vita e le esperienze politiche dell’ex Presidente della Regione Calabria.

In democrazia non esiste la censura e questa occasione alla quale parteciperò sarà da stimolo per fare anche una analisi ovviamente nel mio caso negativa della sua esperienza politica.

Non dimentichiamo noi acresi che Scopelliti chiese e ottenne dal Governo la nomina di commissario alla Sanità, esautorando di fatto le istituzioni democratiche legittimamente elette ovvero il consiglio regionale e la giunta da lui nominata ,senza un assessore alla ramo.

I tagli lineari attuati provocarono la chiusura di molti ospedali e il declassamento del nostro ospedale da generale in ospedale Spoke Castrovillari – Acri. La storia è nota. La sanità calabrese non riesce a garantire i livelli essenziali di assistenza.

Il giudizio politico non può in un Paese democratico impedire a chiunque di dare una propria chiave di lettura della propria esperienza e delle vicende che lo hanno interessato, così come la presenza mia e degli altri ospiti non può essere oggetto di strumentalizzazioni.

Il confronto civile dà a ciascuno di noi la possibilità di rimanere fermi sui propri convincimenti o di cambiare idea.

Giuseppe Scopelliti ha accettato con rispetto delle istituzioni e senso di responsabilità una condanna per un reato amministrativo ovvero falso ideologico quando era sindaco di Reggio Calabria, dimostrando che le sentenze si rispettano e non si commentano. Concludo con una citazione: “non sono d’accordo con quello che dici , ma darei la vita perché tu possa dirlo”.

Pino Capalbo, sindaco di Acri.

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