Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Prof. Valditara

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Egregio Sig. Ministro,in una delle solite discussioni tra amici, accesa anche questa volta sul tema della Scuola pubblica, sempre più funestata dalla dispersione, che si aggira ogni anno sui centomila soggetti, è venuta fuori un’idea apparentemente balzana e provocatoria, ma in fondo assai originale e degna di essere presa in esame, ed eccola:  il poderoso esercito dei centomila ragazzi e giovani, condannati a rimanere esclusi da una piena partecipazione al contesto sociale, e relegati nell’ergastolo dell’analfabetismo, non potrebbe essere recuperato alla Scuola attraverso una paghetta mensile di Stato?

Non ci sarebbe bisogno nemmeno di grandi ricerche patrimoniali, tanto il 99% di quell’esercito appartiene da sempre alle famiglie più povere degli istituti tecnici e professionali; chi frequenta i licei in genere non ingrossa quell’esercito di condannati senza appello.

Sì, egregio Ministro, tutto sommato, l’idea di premiare con una ‘paghetta’ è più consigliabile e costa molto di meno di qualsiasi altra iniziativa repressiva, come i due anni di carcere per i genitori inadempienti o altre politiche costrittive; e noi, che abbiamo speso la nostra esistenza nell’atto educativo, noi, che siamo andati anche nelle carceri e davanti ai semafori per guadagnare al banco di scuola qualcuno di quei centomila ragazzi sfortunati, sappiamo bene che nel delicato processo formativo la repressione non serve, anzi finisce per fare altri danni!

Vincenzo Rizzuto

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