“Racconti e riflessioni alla luna”, la più recente fatica letteraria del professor Vincenzo Rizzuto.
Abbiamo letto d’un fiato l’ultimo lavoro del professor Rizzuto, “racconti e riflessioni alla luna“, edizioni pubblisfera, novembre 2022, prezzo euro 16, pagine 199. Il libro rispecchia fedelmente la personalità e le idealità coerenti e da sempre professate da Rizzuto, pervicace ed onesto moderno Don Chisciotte, nell’accezione più nobile di questo termine, che, nato nel ventennio, ha vissuto , prima da spettatore e poi da appassionato interprete, la stagione della rinascita democratica e quelle successive, altalenanti, nelle quali progressivamente i valori e le idealità nate dalla Resistenza andavano annacquandosi fino a perdere definitivamente il loro significato in tempi a noi più recenti. Il libro è una gustosissima raccolta di racconti che, dal primo all’ultimo, permettono di ritrovare le impronte di vita e le idee di un intellettuale onesto, che ha creduto fermamente nei principi e nei valori democratici e che, pur senza illudersi, continua a professarli e a tentare di tramandarli alle giovani generazioni. Tante le tematiche affrontate nei vari racconti, dal primo, “l’avvocato“, nel quale riaffiorano tematiche che ci ricordano per certi versi il Bell’Antonio di Vitaliano Brancati, con una concezione maschilistica della vita che porta, senza prova alcuna, a concludere un giovane marito che la mancanza di figli sia certamente dovuto alla sterilità della moglie e non alle conseguenze del morbillo che lui ha avuto in età adulta. Si arriva alla parte della separazione, nella quale, la scarsa etica dell’avvocato che se ne dovrebbe occupare permette al lettore ampie riflessioni sulla perdita di valori progressiva cui sta andando questa società. Intriso di commovente amarezza è il “racconto alla luna” , nel quale si ritrovano tematiche care a molti intellettuali, che hanno vissuto con fervore la stagione del comunismo, per poi assistere alla progressiva demolizione non solo di quella ideologia ma di molti valori positivi che quella stagione si portava dietro. Leggendo questo racconto viene spontaneo un parallelismo con Ignazio Silone, che, in “Uscita di sicurezza“ affronta tematiche simili, pur da prospettive differenti.Tanti altri racconti, come quello che affronta la tematica del conflitto Russia-Ucraina, nel quale affiora certamente la condanna senza appello del professore nei confronti della Russia ma anche l’amarezza nel constatare che tante altre guerre ingiuste non trovano lo stesso rilievo e lo stesso supporto. Tantissimi altri argomenti e tematiche presenti nel libro ma non vogliamo togliere al lettore la curiosità di scoprirle direttamente.Noi ci limitiamo a sottolineare come questo lavoro sia, in ultima analisi, la testimonianza vivente di un intellettuale organico ed attivo, che ha vissuto intensamente le varie stagioni della vita, sempre mettendoci la faccia e avendo la capacità di non farsi mai compromettere, di non arrivare, in estrema sintesi, a scendere a patti con la propria coscienza e la propria libertà. È questa, forse, una delle lezioni di vita più forti di Rizzuto, al quale riconosciamo non sono una grande cultura e una grande onestà intellettuale, ma anche un amore profondo per un’umanità che va perdendosi e soprattutto che va disperdendo quei valori per i quali tante vite sono state spezzate. L’ultimo capitolo, “ lettera ai nipoti“, è commovente per il messaggio che lascia: non permettere che si disperdano quei valori e quei principi che hanno permesso la rinascita non solo economica ma anche morale e sociale della nostra società. Il libro, in definitiva, ha la dignità del saggio per le tematiche affrontate sapientemente, per la capacità di riaffermare con coerenza i propri principi e le proprie idee, e per il coraggioso anelito alle giovani generazioni di non lasciar disperdere un patrimonio enorme. Grazie professore per la sua passione, per le sue lezioni di vita, per questo ennesimo regalo che ha voluto donarci.
Massimo Conocchia
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