“La battaglia di Beatrice” approda all’Accademia Artea di Cosenza

Prosegue il viaggio de “La battaglia di Beatrice. Diario di una guerriera”, il libro scritto da Mariacristina Zangari, edito da Pellegrini editore.

Dopo le tappe del Terrazzo Pellegrini, a Cosenza, e quella di Palazzo Sanseverino-Falcone, ad Acri, ieri la presentazione del libro è tornata nel capoluogo di provincia, ospite dell’Accademia Artea. A fare gli onori di casa, Francesco Antonio Conti e Barbara Bruni. L’iniziativa è stata ispirata dall’Unsic (Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori) provinciale di Cosenza.

Il volume racconta la vicenda di una famiglia che, in seguito alla diagnosi di leucemia alla piccola Beatrice, di soli quattro anni, è costretta a reinventarsi una vita, lontana da casa e dagli affetti. E’ il diario di due anni di sofferenza, ma anche di speranza, raccontati con grande onestà, senza infingimenti.

Dopo i saluti di Carlo Franzisi, presidente dell’Unsic di Cosenza, l’autrice ha conversato con Piero Cirino, direttore di Acrinews.it. Sono stati toccati i temi salienti del libro, dalla scelta di trasferirsi a Roma al ritorno ad Acri, con le letture di brani a opera degli allievi dell’Accademia Artea.

Si sono alternati, con interventi molto apprezzati e applauditi, Cristian Bruno, Mattia Colla, Alessandro Cirillo, Francesca Pecora e Marta Naccarato.

La lettura ha ricreato fedelmente le atmosfere e le emozioni che il libro intende trasferire. Non è soltanto un mettere nero su bianco per sfuggire alla volatilità della memoria, ma anche una voce di speranza in una vicenda umana in cui è più facile abbandonarsi al pessimismo.

Prima della chiusura, il direttore artistico Stefano Tanzillo si è soffermato sulle attività dell’Accademia Artea e sul significato di eventi del genere. In sala anche Alex Franzisi, direttore provinciale dell’Enasc di Cosenza.

Mariacristina Zangari, già impegnata in prima linea con l’Ail di Cosenza, ha deciso di devolvere parte del ricavato della vendita del libro alla fondazione “Bambino Gesù”.

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