Aumento dell’orario lavorativo del personale del Comune. Quale criterio alla base della scelta?
Le voci che circolavano da qualche giorno circa l’aumento dell’orario lavorativo, con conseguente adeguamento della retribuzione, per una parte del personale dipendente del Comune si sono rivelate fondate.
Con la Delibera di Giunta 88 del 30 maggio 2023, infatti, l’Amministrazione comunale ha deciso, modificando il Piano del Fabbisogno del Personale sul presupposto di avere maggiori risorse finanziare a disposizione, di trasformare da part time a tempo pieno 15 dipendenti, tra categorie D, C e B, oltre che assumere a tempo determinato nuovo personale, ai sensi dell’art. 90 del TUEL (e, quindi, senza alcun concorso e sulla base di un rapporto fiduciario), da inserire nello staff del Sindaco.
Ebbene, la notizia ha suscitato non pochi mugugni da parte dei tanti interessati: sono circa 64 i lavoratori part time che ambiscono all’aumento dell’orario lavorativo e che potrebbero rientrare nei 15 “fortunati”. Tuttavia, non si conoscono, ad oggi, almeno formalmente, le modalità e i criteri con i quali verranno scelte le 15 figure.
Dalle insistenti “voci di corridoio” che circolano sembrerebbe che queste siano state già individuate dall’amministrazione, in spregio al principio di imparzialità!
Se tali voci che circolano dovessero trovare conferma, ci chiediamo, e chiediamo a chi di dovere, come mai alcuni dipendenti verrebbero preferiti rispetto a tanti altri? Come mai non potrebbero essere premiati dipendenti che hanno una responsabilità di servizio e, dunque, gestiscono un intero ufficio? Perché non adeguare il contratto a dipendenti di categoria D che lavorano per sole 4 ore e 48 minuti al giorno?
Sarebbero, per quanto a nostra conoscenza, preferiti i dipendenti con maggior carico di lavoro e più straordinario, così da portare un risparmio per le case comunali (in quanto le ore di straordinario saranno pagate come ore ordinarie), ma, anche in tal caso, non si terrebbe conto di tutti coloro che, con tanto impegno, svolgono le proprie mansioni e concentrano la propria mole di lavoro nell’orario prestabilito, senza dover gravare ulteriormente sulle casse comunali con il servizio prestato in straordinario, quando altri, invece, svolgono anche attività che non rientrano nelle proprie mansioni, quali ad esempio attività di supporto all’OSL, da cui ne consegue un travalico dell’ordinario orario di lavoro.
E ancora, chi garantisce che il carico di lavoro di un ufficio sia maggiore di un altro e, pertanto, al personale addetto spetti un aumento dell’orario di lavoro?
Tutto ciò sta generando, legittimamente, tante perplessità in capo ai dipendenti comunali, ai quali va il nostro pieno sostegno e la nostra solidarietà e auspichiamo che si giunga ad una soluzione che non scontenti nessuno.
In ogni caso, nella nostra qualità di Consiglieri comunali, se la soluzione che l’Amministrazione adotterà sarà quella che si va delineando, noi la riteniamo ingiusta in quanto imparziale e discriminatoria nei confronti dei tanti lavoratori dell’Ente che, ogni giorno, portano avanti avanti le funzioni e i servizi pubblici del nostro Comune.
Vigileremo sulla vicenda, nel rispetto della funzione che gli elettori ci hanno assegnato, e attiveremo tutti gli strumenti che il nostro ruolo ci consente per contrastare questa scelta scellerata da parte dell’Amministrazione, chiedendo, innanzitutto, al Segretario comunale, nella sua qualità di garante della imparzialità e anticorruzione, di garantire un trattamento equo e giusto nei confronti di tutti i dipendenti coinvolti.
Sul piano politico, al Sindaco ed alla Giunta, che appaiono decisi a proseguire sulla loro strada, chiediamo un ripensamento, proponendo di distribuire l’aumento delle ore lavorative in favore di tutti i dipendenti attualmente part time in proporzione delle risorse finanziarie disponibili: una o due ore in più per tutti e non una disparità di trattamento in favore di 15 dipendenti e a danno di altri 49.
Nicola Feraudo
Angelo G. Cofone