Inulina: benefici e controindicazioni
Chi desidera migliorare la salute dell’intestino non può ignorare gli effetti benefici derivanti dal consumo di inulina.
Questa fibra alimentare solubile è naturalmente contenuta in diverse verdure di uso comune, come ad esempio carciofi, asparagi, aglio, cipolla, avocado e, ovviamente, la cicoria. Come per altre fibre alimentari, anche l’inulina si rivela una valida alleata per la digestione e per la regolarità intestinale. Infatti, questa sostanza funge da nutrimento per i batteri buoni presenti nel nostro intestino e contribuisce a neutralizzare gli effetti di quelli cattivi. Per questo motivo, l’inulina compare oggi come ingrediente di molti integratori alimentari, realizzati soprattutto con l’inulina di cicoria. La cicoria è infatti un alimento che contiene grandi quantità di inulina, che viene estratta dalla sua radice. Spesso venduta sotto forma di polvere, l’inulina si trova nei supermercati più forniti ma soprattutto presso erboristerie e farmacie.
A chi è consigliato il consumo di questa sostanza e che effetti produce sull’organismo?
Vediamo più da vicino cos’è l’inulina, a cosa serve e quali benefici si possono ottenere dalla sua assunzione.
Cos’è l’inulina?
Recentemente si parla sempre più spesso del suo potere benefico, ma non tutti sanno cos’è davvero l’inulina e a cosa serva. L’inulina è un oligosaccaride, un composto organico che presenta un numero limitato di molecole di monosaccaridi.
Si tratta essenzialmente di una fibra solubile composta da lunghe catene di fruttosio, per questo motivo si parla di inulina a catena lunga. Appartenente alla stessa famiglia dei prebiotici, l’inulina non è digerita dagli enzimi presenti nel nostro organismo, pertanto stimola l’azione di numerosi batteri intestinali benefici. Non è un caso, quindi, che oggi esistano numerosi integratori e fermenti lattici con inulina studiati per favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale. Per aumentare l’apporto di questa fibra nella dieta, oltre all’assunzione tramite integratori, si può anche optare per l’utilizzo di inulina in cucina.
Acquistandola pura e in polvere, la si può impiegare nella preparazione di ricette dolci o salate. Le proprietà stabilizzanti e addensanti dell’inulina permettono infatti di unirla all’acqua per realizzare un composto cremoso ipocalorico, ideale per sostituire altri alimenti come il burro, limitando i grassi.
A cosa serve l’inulina?
Trattandosi di una fibra solubile, è semplice intuire a cosa serve l’inulina. Le sue proprietà hanno effetti benefici su numerosi aspetti della salute del nostro intestino, grazie alla sua attività prebiotica che favorisce la crescita di batteri intestinali alleati della salute. Inoltre promuove la buona funzionalità intestinale e la motilità. Ciò rende l’inulina adatta a contrastare la stitichezza nei soggetti che soffrono di irregolarità intestinale e stipsi. Assumere inulina per la stitichezza è infatti un buon modo per aumentare la massa fecale e il numero di evacuazioni. È emerso poi che l’inulina svolge un’attività migliorativa nell’assorbimento di sali minerali come il calcio, il ferro e il magnesio e ha degli importanti effetti protettivi contro alcuni microrganismi patogeni, ma anche rispetto ad alcune patologie tumorali, come il carcinoma del colon.
Sebbene il principale effetto positivo dell’inulina sia nel contrasto della stitichezza, questa fibra aiuta anche nel ridurre il rischio di iperglicemia e ipercolesterolemia.
Va precisato però che, nonostante le numerose proprietà attribuite all’inulina, molti degli studi a riguardo mostrano solo evidenze sperimentali.
In particolare, tali attività biologiche sembrano riconducibili soprattutto all’effetto metabolico dell’inulina. Infatti, nel momento in cui questa fibra raggiunge l’intestino è ancora intatta (perché non digerita) e lì viene fermentata dalla flora intestinale che la usa come fonte di nutrimento.
In tal modo si creano degli acidi grassi a catena corta responsabili di un’azione energetica e metabolica. A tal proposito è stato condotto uno studio, presentato al 18° European Congress on Obesity (ECO). La sperimentazione sembra dimostrare che l’inulina arricchita di oligofruttosio consente una riduzione dell’energia assunta negli adulti in sovrappeso e obesi.
Tuttavia, non è corretto affermare che si possa dimagrire con l’inulina poiché per perdere peso è sempre importante seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, creando il giusto deficit calorico.
Controindicazioni
Il consumo di questa fibra è considerato sicuro e non ci sono evidenze sull’interazione che l’inulina potrebbe avere con farmaci o altre sostanze. Tuttavia, come per tutte le sostanze, anche l’assunzione di inulina presenta delle controindicazioni in alcuni casi.
Infatti, non sono da escludere possibili effetti collaterali, a livello gastrointestinale, causati anche da un’assunzione eccessiva della fibra. Indipendentemente dalle quantità assunte, invece, il consumo di inulina sarebbe da evitare in chi soffre di colon irritabile.
I soggetti affetti da questa sindrome, infatti, mal tollerano l’assunzione di fibre, pertanto assumere inulina potrebbe condurre ad effetti spiacevoli. Tra questi troviamo soprattutto crampi e dolori nella parte bassa del ventre. Questo è dovuto al fatto che le fibre, in generale, hanno l’effetto di gelificare l’acqua residua nell’intestino e, in alcuni casi, tendono ad aumentare la quantità di gas.
Per lo stesso motivo, un ulteriore effetto indesiderato dell’inulina è il meteorismo.
Il gonfiore addominale è infatti una diretta conseguenza dell’eccessiva fermentazione degli alimenti all’interno dell’intestino.
Questo meccanismo avviene anche quando la flora batterica intestinale entra in contatto con l’inulina: attivando la fermentazione, si producono gas intestinali e aumenta così la sensazione di gonfiore addominale.Infine, il consumo di inulina è controindicato per i soggetti allergici o che presentano ipersensibilità alla sostanza.
Antonia Cassavia
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