Finalmente le spoglie di Angelo Ferraro ad Acri, a ottant’anni dalla sua morte in Tunisia, nella seconda guerra mondiale

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Arriveranno in giornata da Bari le spoglie di Angelo Ferraro, giovane militare acrese morto a soli 22 anni in Tunisia nel 1943 durante al seconda guerra mondiale. Ci sono voluti ottant’anni affinché i suoi resti mortali potessero fare ritorno nella sua terra.

Il caporale Angelo Ferraro morì il 19 marzo del 1943, nella battaglia di Gabes-Mareth, in seguito all’esplosione di una mina insieme al commilitone e amico Giuseppe Dito, di Verbicaro. Le vicende di quell’evento bellico sono state raccontate in un libro da Giovanni Messe, comandante della prima armata italiana in Tunisia, “La mia armata in Tunisia. Come finì la guerra in Africa”, edito da Mursia.

Per lungo tempo i familiari di Ferraro hanno pensato che il corpo fosse rimasto in Africa, ma, grazie alle ricerche fatte dalla nipote di Dito, Maria Franca, hanno scoperto che il corpo era stato traslato dalla Tunisia e che il loro congiunto riposasse al sacrario di Bari.

Da qui hanno contattato il commissariato generale per le onoranze ai caduti di Roma e successivamente la richiesta di trasferimento delle spoglie al sacrario militare dei caduti d’oltremare di Bari. Acquisti i nullaosta necessari dal Comune di Acri, oggi è stato possibile procedere al trasferimento dei resti mortali dello sfortunato militare acrese.

I suoi familiari presto avanzeranno formale richiesta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di medaglia al valore militare per Ferraro deceduto con onore durante il secondo conflitto mondiale.

All’arrivo ad Acri è prevista, prima dell’ultima tappa al cimitero di Acri centro, una breve cerimonia alla “Fontana della Pigna”, nei pressi dell’abitazione in cui era nato e laddove aveva vissuto gran parte della sua breve esistenza.

Piero Cirino

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