Lucia Paese alla Biennale di Architettura di Venezia
L’artista acrese Lucia Paese sarà presente con due sue opere al padiglione del Niger per il progetto Archifusion alla Biennale di Architettura di Venezia.
L’inaugurazione del Padiglione del Niger con il progetto Archifusion si terrà all’Isola di San Servolo in Venezia, domani, alle ore 11:00, alla presenza del Ministro alla Cultura Mohamed Hamid e del Commissario Souleymane Ibrahim.
Eclettico: si dice per estensione chi, nell’arte o nella scienza, non segue un determinato sistema o indirizzo, ma sceglie e armonizza i principi che ritiene migliori di sistemi e indirizzi diversi, al fine di ottenere un risultato ottimale al suo progetto. Questo è in fondo il piano del progetto per il padiglione Nazionale della Repubblica del Niger. Cioè la mescolanza fra culture diverse: quella Africana e quella Occidentale che danno luogo ad un “laboratorio” culturale dove una serve all’altra creandone una diversa, alla quale abbiamo dato il nome di Archifusion (Fusione in Architettura).
In Archifusion si approfondisce, il concetto di collaborazione nel senso più ampio di una “bottega/laboratorio” allargato. Dove il concetto di fondo diviene la collaborazione che si basa sullo scambio delle esperienze comuni e quindi sulla crescita di un sapere comune di tutte le parti coinvolte nel progetto. Questa crescita diviene oggi centrale per la conoscenza e lo scambio, nel mentre viviamo una divisione del sapere che divenuto risorsa “capitale” si pone al mondo come proprietà intellettuale e quindi esclusivo più che “inclusivo”!. Proprietà che crea ulteriori barriere le quali escludono i Paesi che sono tecnologicamente meno avanzati. Archifusion intende superare queste barriere ponendo al servizio di una cultura “diversa” (mista) le tecnologie più avanzate al fine di salvaguardare la bellezza e la storia architettonica del Niger senza svilirne l’autenticità estetica, ma rinforzandola con la tecnica decorativa da bottega ) al fine di perpetuarla.
Questa analisi ha originato il “Brique Magique”, un mattone che può essere confezionato sempre in terra cruda, ma con fori interni ed una forma diversa. Queste semplici modifiche conferiscono al mattone nuove caratteristiche, con la possibilità di eseguire murature di maggior spessore a parità di materiale utilizzato. Questo significa più stabilità e maggior inerzia termica a vantaggio del confort e della vivibilità interna alle abitazioni. Fori che a loro volta possono essere riempiti con inerti di qualsiasi tipo trovati sul posto (sabbia, pietrisco, terra, paglia ecc.) che aumentano ancor di più le prestazioni. Inoltre la particolare sagoma consente, con lo stesso elemento, di costruire murature lineari o curve che potrebbero essere impiegate per la costruzione dei “silos” utilizzati ad esempio per lo stoccaggio dei cereali.
Dall’altra parte le tradizionali decorazioni delle case vengono qui re-interpretate da artisti italiani che si pongono nei confronti della cultura Nigerina, quale bottega artigiana collettiva, al fine di ravvivare questa tradizione in termini “moderni” tentando così di dare un aspetto diverso alle costruzioni da farsi.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.