Pasqua di disagio per i lavoratori delle autolinee Zanfini

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Sarà una Pasqua all’insegna del disagio quella dei lavoratori della Zanfini, ai quali non vengono elargiti con puntualità i salari, salvo un acconto che non è stato sufficiente neppure a pagare le bollette che, di questi tempi, sono tutt’altro che “leggere”.

Sia l’Azienda che la Regione non hanno riservato alcuna attenzione ad una classe lavoratrice che, da anni, subisce i ritardi nella tempistica, contrattuale e legale, del soddisfo salariale. Un’Azienda che gestisce un servizio pubblico, il quale corrispettivo è erogato dalla Regione Calabria, dovrebbe essere estranea a dinamiche come quella che da anni, invece, pone in essere lastricando di difficoltà la vita lavorativa dei propri dipendenti, i quali non possono fare affidamento sull’entrata connessa al lavoro svolto, puntualmente e con professionalità, per il proprio datore di lavoro.

Ci domandiamo cosa debba fare un padre di famiglia, così come il sindacato che si premura di assisterlo nella rivendicazione di diritti, anche elementari, per essere ascoltato e posto nella condizione di non dover “elemosinare” quel magro salario che sottende alla conduzione di una vita dignitosa. La Regione Calabria, in persona dell’Assessore Staine – al quale abbiamo avanzato richiesta di incontro – riteniamo debba interrogare il Consorzio affidatario dei servizi (al quale appartiene la Zanfini) circa lo stato di “salute economica” dell’Impresa, da cui dipendono il presente ed il futuro di diversi lavoratori. Come Sindacato, non accettiamo né la sordità aziendale, né la circostanza di essere di fatto ignorati dalle istituzioni, poiché tali atteggiamenti, di per sé, costituiscono modelli e pratiche ben lontani da un mondo del lavoro equilibrato e da istituzioni vicine ai cittadini, anche solo in termini di ascolto e di solidarietà nei momenti difficili. Attendiamo che la Zanfini faccia il suo dovere verso i propri dipendenti e che la Regione batta un colpo per dare prova della presenza e dell’attenzione di chi, in buona sostanza, paga per il servizio di trasporto pubblico locale e che riteniamo dovrebbe preoccuparsi non solo del fatto che il servizio sia erogato, ma anche del rispetto delle regole, di legge e di contratto, nell’ambito delle imprese che si trovano a gestire fattivamente il servizio.

In assenza di risposte che si traducano nella tempestiva elargizione salariale in favore dei lavoratori della Zanfini, saremo costretti ad interessare della vicenda altre autorità di Stato, per fare piena luce su una consuetudine che non solo è chiaramente pessima, ma anche inaccettabile.

Faisa-Cisal

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