Dal comitato “Là Mucone rinasce” polemiche strumentali
Dopo aver letto il comunicato del comitato “Là Mucone rinasce”, diventano necessarie alcune puntualizzazioni verso delle persone, non certamente apartitiche, che sembrano essersi fermate all’anno zero.
Un gruppo di persone che ha partecipato attivamente alla campagna elettorale e che, a seguito di risultati deludenti oggi, fuori contesto, non vede aldilà del proprio naso. Nella precedente legislatura si sono spesi circa 300.000€ per la sistemazione delle strade e si sono avviati i lavori per un nuovo edificio scolastico, oltre a molti interventi di manutenzione sulla rete idrica e sulla rete fognaria.
Dopo 30 anni si spende un milione di euro circa per la messa in sicurezza della strada Acri/Serricella (lavori in esecuzione), in via di completamento l’iter per la villetta- parco giochi – anfiteatro in località Serricella, la piattaforma per l’elisoccorso e la messa in sicurezza dei versanti della strada Croce di Baffi- Ponte Mucone con i fondi del Pnrr.
Nuovi impianti di pubblica illuminazione al posto di quei pali, orrendi, per anni rimasti appesi, il Postamat a Serricella (col contributo del consigliere Turano). Altri, pur avendo rivestito ruoli importanti nella giunta Tenuta, hanno lasciato Là Mucone in totale abbandono con zero interventi di qualsiasi natura. Questi sono i fatti indiscutibili e reali. I cittadini di Acri hanno riconfermato l’amministrazione comunale perché, malgrado anni difficili, abbiamo portato il Comune fuori dal dissesto finanziario e siamo riusciti ad intercettare fondi che, con la realizzazione dei progetti in cantiere, cambieranno il volto della nostra città rendendola più bella e più sicura.
Massima disponibilità al confronto, ma questo deve essere leale e oggettivo non strumentale e falso nei contenuti. L’agenda politica è dettata dalla maggioranza che governa, perché questo è il mandato dei cittadini acresi e su questo mandato abbiamo costruito la politica del dialogo con tutti, ma non con chi si nasconde dietro un comitato per solo fini politici.
Pino Capalbo, sindaco di Acri