…e lo scempio continua!
È difficile comprendere quanto l’Amministrazione attuale sta urbanisticamente pianificando con il lavoro di rigenerazione urbana di Piazza Marconi -Piazza dei Frutti-. Come scrive Zevi: distinguere lo spazio “interno” dell’architettura dallo spazio “esterno” proprio dell’urbanistica è una mera esercitazione didattica. L’invaso di una piazza o di una strada, esterno rispetto agli edifici che lo fasciano, è interno rispetto alla città… Questa affermazione forse è di difficile comprensione e lettura per i nostri amministratori. Piazza dei Frutti rispecchia il caratteristico invaso urbanistico tipico del quartiere di cui è parte integrante. Le case che la circondano determinano un vero e proprio “spazio interno al paese“; le facciate dei fabbricati delimitano Piazza dei Frutti dal resto, in particolare da via Roma che per la posizione, per lo squilibrio tra la larghezza della via e l’altezza delle case, insieme al caratteristico imbocco da via Regina Elena sono impressi nella memoria collettiva insieme a tutte quelle attività che per decenni l’hanno caratterizzata (i calzolai, la bottega di sementi, l’oreficeria, il tabacchino, il bar, il negozio di stoffe ecc.). All’interno delle nostre abitazioni viviamo i nostri percorsi, le diverse funzioni dei nostri spazi, la storia domestica della nostra vita; l’invaso dei Frutti con il suo perimetro, quasi completamente edificato, ci racconta il passato attraverso la sua funzione presente. Leggere e comprendere gli spazi urbani è un’impresa estremamente ardua per chi, probabilmente, considera il nostro paese un “non luogo”; per chi ha contribuito in maniera determinante a che i nostri rioni storici, e non solo, venissero abbandonati; per chi ha fatto si che il nostro paese soffrisse più di altri la crisi economica e di conseguenza sociale; per chi mascherandosi dietro il PNNR determinerà l’ulteriore trasformazione e abbandono (e non rigenerazione) di un “pezzo” di paese che, nonostante tutto, ad oggi conserva una sua identità urbana e urbanistica. È ovvio che non comprendere quanto ci appartiene, perché da alcuni non conosciuto e vissuto, porta inevitabilmente a fare le operazioni urbanistiche più semplici, nel nostro caso: DEMOLIRE!!!! Noi semplicemente ci facciamo delle domande: a) Chi ha stabilito la tipologia dell’intervento in Piazza Marconi? b) È stato visionato mediante renderizzazione l’invaso di Piazza dei Frutti (Marconi) dopo l’abbattimento previsto? c) È stata considerata la visione stereometrica dell’intorno (con particolare attenzione al fabbricato Toscano?) d) È stata considerata l’altezza della parete – sud del fabbricato Toscano che rimarrà “a vista” nella sua statura (forse abbellita con un murale). e) Perché demolire, ristrutturare e creare il supporto per poi “abbellirlo” con la street art? Cui prodest? Sicuramente alla collettività! “sic”. La nostra Piazza ha conservato la sua connotazione grazie ai volumi che la delimitano e che la identificano come spazio da vivere nella sua totalità urbana (rapporti umani e sociali da sempre improntati a gentilezza e cortesia paesana). Noi Forze di opposizione ci domandiamo: Perché non si è pensato ad un consolidamento del fabbricato da demolire? Perché non si recupera ma si preferisce “allargare”? Perché non ripristinare, con qualche integrazione, i sanpietrini in porfido esistenti? Perché non pulire con getti ad alta pressione e sabbia fine i muri perimetrali della Piazza? L’intervento poteva essere meno invasivo, più economico e più rispettoso della nostra memoria storica e urbana. La Piazza dei Frutti è uno dei pochi luoghi di Acri che conserva una sua identità, ancora oggi è possibile vedere ortolani, fruttivendoli e contadini esporre prodotti della terra e venderli “contrattando” il prezzo e raccontando la loro produzione. La rigenerazione prevista a cosa mira? Quali saranno i benefici rispetto ai costi che la collettività avrà da questo intervento? Chi ha pianificato questo scempio urbano e urbanistico non ha voluto o saputo leggere i vuoti urbani esistenti, ma la gente che vive ogni giorno la realtà di piazza dei Frutti e via Roma saprà immediatamente leggere questa ulteriore violenza urbanistica che l’Amministrazione ha confezionato per noi e i nostri concittadini.
I consiglieri di opposizione del Comune di Acri