Una lettera
Una lettera è un dono, per chi la scrive e per chi la riceve. Scrivere poi una lettera pubblica è un atto creativo culturale e politico. La lettera di Annalisa Savino è stata un dono e un atto creativo culturale e politico. La parte più commovente della lettera della dirigente del liceo Michelangelo è quando afferma: “Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé”. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Si tratta di una lettera che mette insieme la storia, l’educazione civica, l’etica, la Costituzione, una lezione interdisciplinare, quello che la scuola dovrebbe fare tutti i giorni. Anche il presidente Mattarella, sibillino e incisivo, come sempre ha detto molto nella sua dichiarazione quando dice: “Vi sono episodi di violenza nelle famiglie, nelle abitazioni, contro le donne, per strada, addirittura nei giorni scorsi anche davanti a una scuola contro ragazzi. Sono episodi ai quali rispondere con comportamenti positivi”.
I sei individui del movimento di destra che hanno aggredito gli studenti del collettivo Sum del liceo classico Michelangelo di Firenze, sono stati identificati e dovranno rispondere di violenza privata e manifestazione non autorizzata. Sono militanti del movimento studentesco di destra “Azione Studentesca”, vicini ai giovani di Fratelli d’Italia. Si vede dal video che picchiavano bene, erano addestrati, avevano studiato da picchiatori con guanti neri e ben abbigliati nelle loro giacchette di pelle, giovani picchiatori per vocazione. Sono pure presi bene nel video! Ben allenati e palestrati, pronti per un provino per un film con protagonisti dei bulli mafiosi!
Giorgia Meloni rivendica orgogliosamente la sua storia di giovane di destra che viene esattamente dalla realtà di quei picchiatori: “6 anni dentro Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Grazie a tutti i giovani di questa splendida comunità che ogni giorno lottano per difendere le radici e il futuro della nostra Nazione”.
Come si esprimono invece gli studenti aggrediti del collettivo SUM del liceo di Firenze? “La scuola che ci troviamo davanti spesso e purtroppo non educa alla formazione di uno spirito critico, sempre più essenziale in una società dove ogni verità viene travisata per guadagno personale ma, anzi, all’accettazione passiva di ciò che ogni giorno accade intorno a noi…”
Il ministro Valditara riporta la scuola indietro, in un territorio asfittico e poco illuminato. Ci mostra una visione della scuola che si vorrebbe fiera, ordinata, disciplinata, capace solo di riprodurre sé stessa.
Così si esprimeva Don Milani “È l’aspetto più sconcertante della vostra scuola: vive fine a sé stessa”. “Lettera a una professoressa” oggi sarebbe forse stigmatizzato dal ministro Valdidara come un testo ridicolo e non necessario, un testo ideologico e fazioso.
Di quante scuole di Barbiana avremmo bisogno oggi! Grazie Annalisa!
Assunta Viteritti