Ogm e futuro sostenibile
Il termine OGM (organismi geneticamente modificati) è entrato da tempo nel nostro vocabolario e, non infrequentemente, in termini negativi.
Una certa industria ha spesso sottolineato l’assenza nei propri prodotti di OGM, a simboleggiarne l’aspetto nocivo per la salute. In realtà, riteniamo, che gli OGM, opportunamente controllati, rappresentino un’opportunità per il futuro e una chance per fronteggiare la sempre maggiore richiesta di cibo. Qualche sera fa, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere e ascoltare un importante rappresentante di un’Agenzia europea per il controllo e la sicurezza alimentare, che ci ha decisamente illuminato su queste nuove frontiere agro-alimentari, contribuendo a sfrondarle di dubbi e fake news abbastanza diffusi.
Si calcola che fra poco più di trent’anni la terra sarà popolata da oltre 10 miliardi di persone. Le disponibilità di cibo e fonti energetiche per una mole di persone così ingente rischiano seriamente di rivelarsi insufficienti. Alcuni prodotti agricoli (pensiamo, ad esempio, al mais), al di fuori dell’Europa, vengono già coltivati in maniera estensiva secondo la tecnica OGM. In pratica – ci spiegava l’esperto – modificando alcune sequenza genetiche, si conferisce a quel prodotto la capacità di essere resistente ad alcuni parassiti e ciò, implicitamente, comporta, tra l’altro, il vantaggio di ricorrere a dosi meno massicce di pesticidi e contestualmente intensificare notevolmente la produzione di mais, grano e altri cereali o prodotti agricoli.
Il tutto, ovviamente, va regolato e controllato sotto l’aspetto della sicurezza per l’uomo e per l’ambiente ma riteniamo che questa strada rappresenti il futuro e la possibilità di garantire alle prossime generazioni cibo a sufficienza.
Personalmente non ci appassionano alcune alternative alimentari che sono già in uso in alcuni Paesi e che si sta tentando timidamente di introdurre anche dalla nostre parti, in maniera particolare la cucina a base di insetti. Se questa strada – per lo meno sotto il profilo culturale e più squisitamente eno – gastronomico – appare decisamente, dal nostro punto di vista, non affascinante, quella degli OGM, viceversa, ci appare come una possibilità concreta per il presente e assai più per il futuro. C’è bisogno, probabilmente, di una rivoluzione culturale che ci permetta di aprirci a queste nuove frontiere e, contemporaneamente, è fondamentale che organismi già attivi per il controllo e la sicurezza, continuino incessantemente a vigilare e controllare, verificare e sperimentare. Con questi presupposti, ci sentiamo di dire che il futuro potrebbe apparire più terso e con meno incognite. “La scienza altro non è che una previsione se non ha come fine il miglioramento delle condizioni dell’umanità” (Nikola Tesla) .
Massimo Conocchia