Un’occasione da non perdere
Il Commissario Straordinario per gli Interventi Infrastrutturali sulla Strada Statale 182, c.d. “Trasversale delle Serre”, ha approvato il 9 febbraio scorso, il progetto definitivo per il 2° Tronco dell’opera- Lavori di costruzione della Variante alia S.S. 182 – Lotto unico da Vazzano a Vallelonga– per un importocomplessivo di € 262.722.331,80.
Con il DPCM 5 agosto 2021, il Presidente del Consiglio del Ministri, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, sentito ilMinistero dell’Economia e delle Finanze, ha individuato l’intervento infrastrutturale come prioritario.
La realizzazione della Trasversale delle Serre si pone l’obiettivo di migliorare il collegamento Tirreno-Jonio e la connessione delle aree interne della Calabria con la A2 Autostrada del Mediterraneo e la Strada Statale 106 “Jonica”.
L’opera nel suo complesso si compone di 5 tronchi di cui per alcuni sono iniziati i lavori, per altri sono state avviate le procedure di gara, mentre per altri ancora si è in fase di progettazione.
È chiaro che l’ANAS, soggetto competente all’attuazione dell’infrastruttura viaria, procede per il completamento complessivo dell’opera, da cui trarranno vantaggi sostanziali i Comuni delle aree interne, destinate a migliorare la loro viabilità con le dorsali costiere del Tirreno e dello Ionio.
La notizia non può che non renderci felici.
Allo stesso tempo però fa sorgere un sentimento quasi di irritazione, a cui noto si sta accompagnando nella nostra comunità quello della rassegnazione.
La domanda nasce spontanea.
Che fine ha fatto la Sibari Sila?
L’arteria, nata come opera in grado di collegare,anche Acri, con la costa ionica e l’altopiano silano, giace da molti anni in uno stato di completo oblio.
Oggi la ricordano solo quei tratti costruiti in località Calamia che arrivano all’ingresso di San Demetrio Corone, tristemente corrosi dalla ruggine ed abbandonati al loro triste destino.
Le ultime notizie di cui si è in possesso, sono relative ad un comunicato del 17 febbraio 2022, con il quale la Provincia di Cosenza, soggetto competente,annunciava la proposta presentata all’UPI, Unione delle Provincie Italiane, per un progetto di ammodernamento e adeguamento della Sibari-Sila (Strada provinciale n.177), con un costo presunto di 116 milioni di euro, da inserire nell’ambito della mappatura delle opere strategiche dal punto di vista socioeconomico, indispensabili per le comunità e per i sistemi economici locali.
Da allora nulla dagli organi ufficiali, se non comunicati stampa non supportati da alcun elemento documentale.
Ragiono sul fatto che la nostra Città abbia un essenziale e non più procrastinabile bisogno di aprire le proprie vie di collegamento, perché è manifesto che il lento ed inesorabile cammino verso il decremento demografico, con tutti i suoi riflessi economici e sociali, male comune del Meridione e soprattutto delle sue aree interne, può essere controbilanciato solo dalla possibilità di muoversi più agevolmente, supportando in ciò processi produttivi, commerciali e turistici, in grado di generare ricchezza territoriale.
Sono sicuramente questi passaggi lunghi e complessi, che devono accompagnarsi a misure di amministrazione locale più articolate, ma prima si lavora per avviare a soluzione il problema, prima si possono dare speranze di arrestare il fenomeno della decrescita reale con cui fare realisticamente e storicamente i conti.
Forse sarebbe opportuno avviare un’incisiva azione politica, con attori convinti l’amministrazione comunale, la maggioranza e le opposizioni, le associazioni di categoria, le diverse associazioni del territorio, coinvolgendo le altre comunità interessate, per iniziare quel percorso oramai da tanto tempo interrotto.
Oggi vi sono le risorse disponibili, anche fondi extra PNNR.
Perdere questa occasione potrebbe rappresentare unduro colpo, capace di minare sino alle fondamenta il già fragile tessuto economico e sociale, relegando nel tempo Acri ad un Città che non scompare -non potrebbe vista la sua storia ed il suo territorio- ma cherimane in uno stato di lunga e dolorosa agonia.
Angelo Montalto