Franco Giannone, un benemerito dimenticato

È dovere delle istituzioni e dei cittadini ricordare i benemeriti. Fra noi, purtroppo, ci si dimentica di loro troppo presto!

È questo il caso di Franco Giannone.

Chi era costui? Diranno le nuove generazioni. Giustamente non per colpa loro, ma per quanto suddetto questo benemerito nessuno lo ricorda.

Chi era Franco Giannone e perché va ricordato.

Questi, come tanti giovani, fu chiamato a servire la patria nella prima guerra mondiale. Nel partire, quasi presago dell’epilogo della sua vita, il tenente Giannone, il 25 aprile 1915, stese un testamento olografo. Cadde sul campo di battaglia il 31 gennaio 1917, decorato con medaglia al valore.

Nel testamento dispose di parte dei suoi beni “a titolo di legittima”, lasciando “ogni altra parte di sua proprietà rustica ed urbana ad un erigendo Ente morale, che sarà fondato in Acri allo scopo di migliorarne i costumi degli abitanti e di elevarne le condizioni di vita, a cura della Principessa di Strongoli, Adelaide Del Balzo”.

Quest’ultima – come disposto nel testamento, era designata “all’ufficio di presidenza dell’ente erigendo, vita natural durante, ed investita delle più ampie facoltà di stabilire le norme che reggeranno l’istituto e di scegliere i mezzi di migliore applicazione del patrimonio legato al fine” -, il 20 febbraio 1920, inoltrò domanda all’autorità competente, con la quale chiese il riconoscimento giuridico dell’Ente suddetto.

Nella domanda la Principessa manifestava l’intenzione di fondare un istituto di istruzione popolare “con indirizzo educativo adatto ai bisogni locali, sotto la vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione”.

Precisiamo, per completezza d’informazione, che nel 1919, la Principessa fece elaborare il progetto didattico, al quale si fa cenno, a Luigi Alfonso Casella, che aveva rapporti amicali e di collaborazione con la suddetta, per altre attività benemerite.

La suddetta presentava, inoltre, la dichiarazione, nella quale erano indicate le norme di costituzione dell’amministrazione dell’erigendo Ente.

Il re, Vittorio Emanuele III di Savoia, con regio decreto del 24 giugno 1920, n. 1047, autorizzava l’istituzione a ente morale, in base alla legge del 5 giugno 1850 e il regolamento corrispondente di esecuzione.

Nel decreto citato si legge: “Considerata l’opportunità di dare personalità giuridica alla fondazione, anche prima di addivenire all’approvazione dello Statuto, allo scopo di sistemare l’asse ereditario;

Sentito il parere del Consiglio di Stato;

Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per la pubblica istruzione;

Abbiamo decretato e decretiamo:

La fondazione scolastica «Franco Giannone», con sede nel Comune di Acri (Cosenza), è eretta in Ente morale”.

Il Ministro segretario di Stato era Benedetto Croce.

L’Ente fu istituito e inaugurato con pubblica manifestazione, che registrò grande concorso di pubblico.

L’istituzione assolse a un compito utilissimo per i piccoli, che ebbero la possibilità di frequentare un asilo infantile. Tanti ricorderanno, ancora, la signorina Lucia, che insegnava e dirigeva quell’asilo.

I tempi travolsero la benefica istituzione. Cosa più grave: nessuno ricorda quel benemerito Franco Giannone, che, con grande sensibilità, decise di dare parte del suo patrimonio in favore del popolo di Acri.

La nostra parte l’abbiamo fatta ricordandolo, ad altri il resto.

Giuseppe Abbruzzo

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