Ufficio Cup, nessuna inversione di tendenza

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Non è assolutamente tollerabile il disservizio che si è venuto a creare riguardo il Cup cittadino. Le lacune presenti ad oggi sono le seguenti: malfunzionamento dei sistemi operativi, interruzione del collegamento di linea, lunghissime file di attese alle casse del Cup e orari di apertura al pubblico poco consoni.

Gli stessi addetti agli sportelli dell’Ufficio Ticket, ovviamente del tutto incolpevoli del disservizio, non sono in grado di fornire notizie, né tanto meno dare rassicurazioni sui tempi di ripristino. C’è un intero ufficio che con frequenza ormai allarmante si ritrova praticamente fermo, un’utenza sempre più esausta, come esausti sono le operatrici. Sono anni che chiediamo la risoluzione dei gravi problemi annessi alla prenotazione e all’erogazione dei servizi Cup, i quali, ad oggi, possiamo affermare senza timore di essere smentiti, che nessuno ha risolto nulla, lasciando ad un destino assurdo chi chiede un servizio adeguato.

Molti si recano presso l’ufficio dalle prime ore della giornata e in molti casi c’è chi è costretto a tornarsene spesso a mani vuote. Tralasciamo polemiche e scuse, ma il responsabile dell’azienda è al corrente della situazione in cui versa l’ufficio? Probabilmente no, sicuramente avrà le sue giustificazioni, le responsabilità le starà attribuendo ad un suo sottoposto, la realtà è che si è creato un disservizio assurdo.

In qualunque azienda, a fronte di un simile disservizio, si sarebbe individuato immediatamente un responsabile. Invece tutto resta inalterato, fermo, immutabile. Un muro di gomma, contro cui l’utente indifeso, l’ultimo degli ultimi, non può far a meno che andare a sbattere e rimbalzare.

L’attuale maggioranza perché non sollecita il responsabile al fine di garantire un potenziamento idoneo? E’ il segnale, l’ennesimo, di un sistema sanitario pubblico ormai al collasso, dove ai guasti di scelte organizzative scriteriate e alle nomine di manager incompetenti ed inetti si sommano inefficienze e disinteresse, facendo leva sulla rassegnazione delle cittadine e dei cittadini calabresi che ancora una volta sono le vittime incolpevoli di scelte politiche – che troppo spesso mascherano clientele ed interessi non proprio limpidi – che si sono ripetute nel corso degli anni e che purtroppo, al netto delle promesse e dei proclami, non sembrano conoscere alcuna inversione di tendenza.

Francesco Pellicorio

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