Abbattere il cipresso operazione dolorosa, ma necessaria. No a polemiche strumentali

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Mi preme divulgare il presente intervento, non tanto a seguito delle polemiche “social” a riguardo, che, peraltro, mentre si affievoliscono numericamente si intensificanonell’aggressività, e che, a mio parere, spesso non chiedono risposte ma intendono solo polemizzare, senza scopo alcuno di risolvere qualsiasi problema.  

Eppure ritengo doveroso rispondere alle domande lecite di tanti cittadini, che hanno assistito con profondo dispiacere alla violenza perpetrata al cipresso di piazza Purgatorio ed alla conseguente necessità di abbatterlo. Superfluo rimarcare che tale dispiacere è stato condiviso anche ed in maggior misura, tra chi ha dovuto, infine, prendere una decisione, anche se supportata da documentate ed indiscutibili ragioni.

Non penso sia necessario enumerare le diverse sollecitazioni fatte ad esperti ad esporre le loro perizie, a supporto del mantenimento in essere del cipresso stesso, mai pervenute, a fronte di un subitaneo verbale dei Vigili del Fuoco, che già sottolineava la pericolosità dell’albero così ridotto.

Proprio nell’estremo tentativo di avvalorare, invece, la possibilità che il cipresso restasse lì dove tutti lo ricordiamo con nostalgia, è stata commissionata la perizia di un agronomo di fama, che ha però proposto, riassumendo, la necessità di interdire l’area ogniqualvolta ci fossero state allerte meteo o nevicate, ha rimarcato l’eventualità di cedimenti improvvisi di sue parti, e comunque l’inevitabile ridotta aspettativa di vita dell’albero stesso.

Alle osservazioni in merito ai costi non posso che rispondere invitando i cittadini a prendere visione dei documenti relativi, disponibili come sempre a tutti sull’Albo Pretorio, che dettagliano le spese necessarie. Essi prevedono anche la realizzazione di un’aiuola attorno al nuovo cipresso, che abbellisca lo stato del luogo. 

Non si abbatte certo un albero, senza piantarne, almeno, un altro; non si cambia volto ad un luogo conosciuto e amato dai cittadini, senza prevederne il miglioramento; non si stravolge la “storia” del luogo medesimo, in quel posto tornerà un cipresso.

Ing. Leonardo Sposato, Assessore del Comune di Acri

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